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La Sicilia brucia, ora pure i morti: perde la vita un uomo mentre tenta di spegnere il suo podere. E’ successo a Paternò
11 Ago 2021 23:45
Giornata nera sul fronte degli incendi: le fiamme hanno divorato ettari di bosco in Calabria, Sicilia, Sardegna, Campania. Si registrano anche tre vittime, due in Calabria e una in Sicilia. Un triste bilancio che si aggiunge ai due morti, zia e nipote, sempre in Calabria qualche giorno fa.
Un agricoltore di 30 anni e’ morto a Paterno’ (Catania) schiacciato dal suo trattore nel tentativo di spegnere un incendio in un podere nell’area di Ponte Barca. Stava trasportando una botte piena d’acqua sul suo trattore che all’altezza di una curva lungo la statale si e’ capovolto schiacciandolo e uccidendolo sul colpo.
A Pergusa (Enna) le fiamme hanno minacciato un gruppo di case e due famiglie sono state evacuate. Due le vittime in Calabria, la regione oggi piu’ colpita, che ha visto in fumo ettari di bosco sull’Aspromonte. Un uomo, Mario Zavaglia, di 76 anni, e’ morto nelle campagne di Grotteria (Reggio Calabria). Si era recato nella sua proprieta’ per accudire il proprio orto in contrada Scaletta, alle falde dei monti della Limina. In pochi minuti le fiamme hanno circondato l’abitazione senza lasciare scampo all’anziano. Sempre in provincia di Reggio Calabria, a Cardeto, un uomo di 79 anni, Nicola Fortugno, e’ stato trovato morto a causa delle ustioni provocate dall’incendio scoppiato nella zona. Altre quattro persone sono rimaste ustionate a Vinco, frazione pedemontana di Reggio Calabria, e sono state portate in ospedale. In Campania, un uomo di 68 anni stava cercando di spegnere un incendio divampato nel proprio terreno ma e’ stato investito dalle fiamme e per questo e’ ricoverato in codice rosso in ospedale a Benevento.
L’incidente e’ avvenuto in localita’ Rotola, nel comune di Ceppaloni. Sono state complessivamente 32 le richieste di intervento aereo ricevute dal Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento della Protezione Civile oggi, di cui 10 dalla Calabria, 9 dalla Sicilia, 4 dalla Sardegna, 4 dalla Basilicata, 2 ciascuna dalla Campania e dal Lazio, una dalla Puglia. Stamani grande apprensione al santuario mariano di Polsi, a San Luca (Reggio Calabria). Era circondato dalle fiamme che hanno colto alla sprovvista centinaia di pellegrini che arrivavano in auto e a piedi da Cinquefrondi (Reggio Calabria). I vigili del fuoco hanno ‘scortato’ i pellegrini per consentire loro di lasciare in sicurezza l’area minacciata dalle fiamme. La protezione civile ha poi chiuso la principale via d’accesso, all’altezza di Gambarie, e di fatto il santuario, noto in passato per gli incontri tra i capi ‘ndrangheta che pero’ ha visto negli ultimi tempi un ritorno di fede popolare proprio grazie a questi pellegrinaggi, e’ di fatto isolato. “I piromani sono assassini ambientali. Ma le istituzioni possono e devono fare di piu’ per fermare il fuoco, anche attraverso una coscienza collettiva piu’ attenta e diffusa”, affermano i vescovi della Calabria.
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