LA RIMOZIONE DELLE CANNE SPIAGGIATE

Atti irresponsabili, come il recente incendio doloso delle canne spiaggiate, riguardano tutta la comunità, che dovrà ora sopportare  il costo del trasporto in discarita del materiale residuo. Quanto avvenuto pone ulteriore urgenza alla questione della definitiva rimozione di tutto il materiale trasportato sul litorale di Scicli a seguito degli eventi meteorologici verificatisi il 23 gennaio 2017. Il contributo del Circolo Kiafura – Legambiente Scicli, in gran parte esposto in una lettera inviata al Municipio di Scicli, affronta la tematica del prelievo del materiale in relazione alle normative vigenti e avanza due una ipotesi di smaltimento.

Ai fini dell’allontanamento e/o della eliminazione degli ingenti quantitativi di materiale organico spiaggiato (legname e canne) è utile rilevare che, ai sensi del D.lgs art. 183 comma 1 lettera n, rispettando alcune condizioni, può non ricorrere l’attività di “gestione dei rifiuti”.

183. Definizioni
(articolo così sostituito dall’art. 10 del d.lgs. n. 205 del 2010)

1. Ai fini della parte quarta del presente decreto e fatte salve le ulteriori definizioni contenute nelle disposizioni speciali, si intende per:

n) “gestione”: la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, compresi il controllo di tali operazioni e gli interventi successivi alla chiusura dei siti di smaltimento, nonché le operazioni effettuate in qualità di commerciante o intermediario. Non costituiscono attività di gestione dei rifiuti le operazioni di prelievo, raggruppamento, cernita e deposito preliminari alla raccolta di materiali o sostanze naturali derivanti da eventi atmosferici o meteorici, ivi incluse mareggiate e piene, anche ove frammisti ad altri materiali di origine antropica effettuate, nel tempo tecnico strettamente necessario, presso il medesimo sito nel quale detti eventi li hanno depositati;
(lettera così modificata dall’art. 14, comma 8, legge n. 116 del 2014)

 

Tale affermazione è confermata dall’ Ordinanza n.2 del 13/04/2015 del Presidente della Regione Toscana sulla base della nota n. 2015/0022828 del 03/04/2015 di ARPA TOSCANA in occasione di un evento meteorologico eccezionale che aveva interessato zone interne della regione Toscana ed applicata al comune di Carrara riguardo alla gestione del materiale legnoso depositato sulle spiagge a seguito di mareggiate. In particolare secondo la lettura di ARPAT , anche alla luce di quanto sostenuto da ISPRA , dell’articolo 183 comma 1 lettera n del D.Lgs. 152/2006 :

•       il legname raccolto a seguito di particolari eventi atmosferici o meteorici in aree urbane (o sulle spiagge a seguito di mareggiate), eventualmente frammisto a materiale di origine antropica, per non essere in toto considerato rifiuto deve essere sottoposto ad una preliminare operazione di cernita che porterà alla creazione di un deposito di solo legno, che è un bene e non un rifiuto, e ad un deposito temporaneo di altro materiale di origine antropica che permane rifiuto e come tale andrà gestito.

•       la raccolta finale del legno, separato da tutto il resto, pertanto non si configura come attività di gestione dei rifiuti;

•       le operazioni di cernita preliminari alla raccolta finale devono durare “un tempo tecnico strettamente necessario”, una volta superato il quale queste tornano ad essere attività di gestione di rifiuti;

•       per la quantificazione del “tempo tecnico strettamente necessario”, onde evitare l’abbandono dei rifiuti, si ritiene necessario che l’Ente competente si doti di un atto che individui le modalità di gestione di questa procedura ove siano definiti tempi e modalità, (ad esempio una settimana per fenomeni di mareggiata o prima dell’inizio della stagione balneare per i materiali depositati sulle spiagge durante l’inverno).

Il materiale legnoso potrà essere destinato alla triturazione per la produzione di energia, per la produzione di pannelli o al compostaggio.

E’ invece esclusa la possibilità di eliminazione  in situ mediante combustione, per via dell’elevata produzione di particolato e di altre sostanze nocive prodotte dalla combustione di legna in condizioni non ottimali.

In base alla nota 1128 del 9/1/2014 dell’ISPRA il materiale ligneo che previa ispezione visiva da parte della Polizia Municipale risulta priva di materiali estranei può essere messa a disposizione dei cittadini per il successivo riutilizzo. Con la stessa nota l’ISPRA  ha sottolineato che in relazione all’origine naturale del materiale si ritiene di escludere che la combustione in impianti termici civili di cui al titolo II della parte V del d.lgs 152/06 possa dar luogo ad impatti  superiori a quelli derivanti  dall’utilizzo di biomasse di altra provenienza.

Alla luce di quanto esposto Legambiente Scicli sottopone alla S.V. di valutare l’utilità di una emanazione di una ordinanza sindacale per disciplinare la raccolta del materiale depositato sulla spiaggia, la separazione manuale tra rifiuti antropici e canne e legno, allo scopo di evitare di portare tutto in discarica con notevoli costi economici.

Per questi fini, può essere richiesta la collaborazione del lavoro volontario dei migranti ospiti sul territorio comunale, così  come disciplinato dal protocollo d’intesa tra Prefettura di Ragusa e Comune di Scicli del mese di maggio 2015 e dal decreto legge su interventi urgenti in materia di immigrazione del 10/02/2017.

Legambiente Scicli, all’interno della propria attività di volontariato e più che altro con fini dimostrativi, può mettere a disposizione un piccolo trituratore in modo da ridurre il volume delle canne. Il trinciato potrebbe essere riutilizzato in loco, anche al fine di stabilizzare la fascia basale delle dune. Mettendo in luce tutte le cautele in merito all’impiego della macchina, l’ipotesi dovrà essere in ogni caso valutata preliminarmente dagli uffici Comunali competenti. In altra comunicazione attraverso i social era stata avanzata l’ipotesi di compostaggio del materiale trinciato a favore di un successivo uso agricolo, ipotesi certamemente valida e percorribile mediante accordi con operatori del settore, accordi che il Municipio di Scicli, con la sua autorevolezza, potrà sollecitare e  stipulare.

Sintesi informativa sulle attività del Circolo Kiafura - Legambiente Scicli recentemente costituito. Prima passeggiata per Chiafura e  San Matteo - allo scopo di contribuire alla conoscenza  dello stato degli accessi a San Matteo, mettendo in  evidenza  la fattibilità del recupero della "Scalinata della Catena".  L’incontro “Laudato Si’”, nel quale qualificati relatori si sono espressi sulla tutela e sulla conservazione del creato.   L’iniziativa “Recupera e Scatta” – più volte ripresa  dall’informazione on line e dalla carta stampata - che troverà conclusione in un prossimo incontro pubblico nel quale si tenterà di analizzare materiali e provenienze del materiale spiaggiato, con l’intento di contribuire alla prevenzione.   Partecipazione dei  soci del Circolo alle operazioni di separazione dei rifiuti antropici dalle spiagge. Con Legambiente Ragusa il Circolo ha predisposto la presenza attiva dei Migranti (fatto ripreso dal sito del Ministero dell'Interno).

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