La riflessione. Reddito di cittadinanza: chiamano privilegio percepire 629 euro al mese

Affermare che il Reddito di cittadinanza abbia fallito il proprio obiettivo perché alcune migliaia di persone, da Bolzano a Ragusa, hanno percepito l’assegno senza averne diritto (e, pertanto, sono perseguite secondo legge) non è corretto. Equivale all’evasione fiscale: che facciamo, togliamo le imposte perché la maggioranza dei cittadini paga anche quelle di coloro che non le versano?

Che la misura, dopo circa due anni, abbia bisogno di una revisione sembra fuori da ogni ragionevole dubbio. Occorre, però, ricordare che il Reddito di cittadinanza è nato soprattutto per offrire sostegno economico a chi ha poco o nulla, in attesa di un posto di lavoro che spesso, per vari motivi, non arriva.

Si chiamano poveri. Quasi uno su dieci, poi, non ha neanche la quinta elementare. Immaginate cosa sarebbe successo a tante di queste persone durante le drammatiche serrate della prima e seconda ondata della pandemia, senza quelle poche centinaia di euro mensili elargite dallo Stato, nello stesso momento storico in cui è diventato povero anche chi lavorava.

Certo, stare a braccia conserte non è neanche dignitoso. Giusto, per esempio, reclamare in cambio lo svolgimento di servizi di pubblica utilità, lavori da svolgere per conto di comuni, di altri enti che fanno parte della grande sfera dello Stato e del privato, a patto che questi insegnino mansioni da inserire nei curriculum.

Per capire cos’è il Reddito di cittadinanza serve dare uno sguardo ai dati siciliani, contenuti nel rapporto redatto dall’osservatorio statistico dell’Inps. Gli ultimi numeri sono aggiornati al mese di giugno, quando 228.407 nuclei familiari dell’Isola hanno percepito l’assegno: in totale sono 572.130 le persone coinvolte e 629,31 euro l’importo medio mensile erogato. Una simile somma non può essere la scusa per rifiutare un lavoro con giusta paga, come sostenuto da più parti durante l’estate.
L’Isola è seconda solo alla Campania con 263.779 richieste. A livello provinciale Palermo è la città con più domande (68.079), seguita a breve distanza da Catania (56.818), mentre più distanti troviamo Trapani (18.936), Siracusa (18.447), Agrigento (16.873), Caltanissetta (10.854), Ragusa (8.954) e ultima Enna (5.801).

Appena cinque mesi fa, il governo regionale ha destinato 17 milioni di euro del fondo povertà ai senza fissa dimora e ai nuovi poveri, attraverso i 55 distretti socio sanitari e da questi agli enti di volontariato. Quando si parla di Reddito di cittadinanza occorre ricordare che Sicilia e Campania sono le regioni europee con il tasso di rischio di povertà più in alto in Ue. Nella nostra Isola il 41,4% (era il 40,8% della popolazione nel 2018) ha un reddito disponibile inferiore alla metà di quello mediano nazionale. Quasi un siciliano su due è a rischio di esclusione sociale, nell’Unione europea è di 2 persone su 10.

Il Reddito di cittadinanza dev’essere modificato, ma non azzerato. Diventi veramente l’inizio di un percorso che porti a un lavoro stabile, com’è accaduto in passato per alcune categorie di ex disoccupati. Si cambi anche la denominazione, ma le persone bisognose, spesso nostre vicine di casa, vanno aiutate verso un futuro migliore.

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