La Regione ha sbagliato a coprire le rate mutuo con il Fondo Sanità. “Ballano” 255 milioni di euro

La Regione siciliana non poteva coprire le rate del mutuo acceso per il debito nel sistema sanitario con le risorse del Fondo sanità perché queste somme possono essere utilizzate soltanto per garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea). E’ quanto stabilisce la Corte Costituzionale in una sentenza depositata oggi, accogliendo il ricorso della Procura generale della Corte dei Conti sul rendiconto della Regione per il 2019. Per la Consulta, dunque, è illegittima la norma (art.6) della legge di stabilità che aveva consentito alla Regione di utilizzare le risorse del Fondo “per il finanziamento delle quote residue di capitale e interessi del prestito”.

La notizia è riportata dall’Ansa che ha cercato anche di effettuare degli approfondimenti e fonti della Regione rilevano che “questa sentenza non avrà un impatto consistente sul bilancio”. Si fa notare che, proprio alla luce del contenzioso aperto dalla Procura, la Regione ha già accantonato, nel bilancio di due anni fa, 255 milioni di euro, che a questo punto saranno riversati sul Fondo sanitario. Gli uffici stanno valutando la sentenza della Corte per capire se gli effetti si ripercuotono in modo retroattivo sul 2017 e sul 2018: se così fosse la Regione dovrà recuperare altri 255 milioni. Nessun problema, osservano le fonti, per il 2021 e per il 2022: l’anno scorso per due terzi la rata del mutuo è stata coperta con fondi del bilancio regionale, per cui rimarrebbe una quota residua di circa 42 milioni.

Ma l’impatto sui conti pubblici sarebbe attenuato dalla minore rata del mutuo che intanto è stato rinegoziato, e la cifra si aggira attorno ai 100 milioni. Quest’anno, invece, la rata è stata interamente coperta con fondi regionali, perché la norma, ritenuta illegittima dalla Consulta, è stata abrogata.

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