La provincia di Ragusa granaio della Sicilia? Ecco la riscoperta dei grani antichi

La provincia di Ragusa è una delle aree maggiormente vocate alla coltivazione dei grani antichi in Sicilia, con una grande varietà di tipologie coltivate. Nelle campagne ragusane si possono trovare grani come il Perciasacchi, il Tumminia, il Maiorca, il Russello e il Cappelli, solo per citarne alcuni.

La coltivazione di questi grani antichi rappresenta una vera e propria risorsa per la provincia di Ragusa, sia dal punto di vista economico che culturale. Non solo infatti producono un fatturato importante, ma rappresentano anche una preziosa testimonianza del passato e delle tradizioni locali, legate alla storia dell’agricoltura ragusana.

Inoltre, la coltivazione di grani antichi contribuisce a preservare la biodiversità del territorio, offrendo una alternativa alle monocolture intensive e ai grani geneticamente modificati. In questo modo si protegge la qualità del suolo e si favorisce la conservazione di specie vegetali e animali autoctone.

Per questo motivo, è importante sostenere e valorizzare la coltivazione dei grani antichi in provincia di Ragusa, promuovendo la loro diffusione e incentivando l’utilizzo delle farine ottenute dalla loro macinazione. In questo modo si può contribuire a preservare questa preziosa risorsa e a mantenere viva la tradizione agricola ragusana.

La Sicilia è una delle maggiori regioni italiane per quanto riguarda la coltivazione dei grani antichi, con ben 57 tipologie coltivate, 27 delle quali iscritte nel Registro Nazionale delle Varietà da Conservazione. Secondo Paolo Caruso, agronomo e consulente dell’Università di Catania, la Sicilia ospita circa la metà dei grani antichi presenti in Italia, tuttavia il fatturato annuale non supera i 10 milioni di euro. Inoltre, ad oggi non esiste una definizione condivisa di grani antichi a livello agronomico e legale, sebbene siano stati definiti come “popolazioni dinamiche di frumento con origine storica e identità distinta, e con assenza di miglioramento genetico tramite incrocio”, principalmente piante adattate localmente con sistemi agricoli tradizionali e con taglie più alte e glutine meno tenace rispetto alle varietà moderne.

Negli ultimi anni, c’è stato un grande interesse verso i grani antichi, una tipologia di frumento che si distingue per le sue caratteristiche uniche e per la sua storia. Questi grani, infatti, sono le varietà di frumento che sono state coltivate per secoli e che hanno caratterizzato la nostra dieta fin dai tempi antichi.

La riscoperta dei grani antichi è stata favorita dal crescente interesse verso l’alimentazione biologica e dal desiderio di consumare prodotti sani e naturali, privi di additivi chimici e di OGM. Inoltre, molti consumatori sono stati attirati dalle proprietà nutrizionali di questi grani, che sono spesso ricchi di proteine, fibre, vitamine e minerali.

La coltivazione dei grani antichi rappresenta anche un’opportunità per promuovere il recupero di varietà locali e per preservare la biodiversità del nostro pianeta. Inoltre, questi grani sono spesso adattati alle condizioni climatiche e al suolo di una determinata zona, il che li rende più resistenti alle avversità e meno dipendenti dall’uso di pesticidi.


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