LA PROCURA DI MODICA CHIAMA A GIUDIZIO QUATTRO PERSONE DELLA PROVINCIA DI RAGUSA

Stamane la Procura della Repubblica di Modica, in esito ad indagini dirette dal sostituto procuratore Gaetano Scollo e coordinate dal procuratore Francesco Puleio, ha emesso diversi decreti che espongono a giudizio quattro persone nel ragusano. Nel dettaglio si vedono coinvolte:

Il sign. G.F., quarantenne di Ispica, accusato di smaltimento illecito di rifiuti anche pericolosi con la seguente imputazione “del reato di cui all’art. 256 D.Lgs. n. 152/2006 per avere svolto, senza la prescritta autorizzazione, attività di demolizione, recupero, commercio e deposito in modo incontrollato di rifiuti pericolosi e non pericolosi (cascami ferrosi, parti di veicoli usati, parti di motori, autoveicoli e ciclomotori in evidente stato di abbandono), nell’area di sua proprietà estesa circa mq. 1.600, sita in Ispica in C.da Cozzo Campana s.n., così realizzando una discarica abusiva”.

Le sign.re C.S. e P.G., rispettivamente di anni 40 e 56 residenti in Modica, accusate di illecita diffusione di servizi criptati con la seguente imputazione “del reato di cui all’art. 171 ter lett. e) della Legge nr. 633/41 modificata dalla Legge nr. 248 del 18/18/2000 e dal D.L 22/03/2004 nr. 72 per avere, nella qualità di titolare dell’omonima ditta individuale denominata “XX”, con sede a Modica in via XX, esercente l’attività di bar, diffuso al pubblico un servizio criptato, ricevuto per mezzo di apparati atti alla decodificazione di trasmissioni ad accesso condizionato, in assenza di accordo con il legittimo distributore, segnatamente mandando in onda all’interno del locale di cui sopra l’evento sportivo calcistico MILAN – INTER, trasmesso dalla società SKY  tramite il canale SKY CALCIO DIRETTA, pur essendo privi del contratto di abbonamento tipo «bar» essendo in possesso invece del contratto «residenziale» alle medesime intestato, cosi da risparmiare sui costi del servizio.

Il sign. P.G., trentenne di Scicli, accusato di detenzione di un aquila, animale di specie protetta, con le seguenti imputazioni a) in ordine al reato di cui all’art. 1 comma 1 legge 1501992, perché, in violazione di quanto previsto dal decreto del Ministro del Commercio con l’Estero del 31.12.1983, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 64 del 5.03.1984, deteneva nr. 1 esemplare vivo di aquila di Bonelli (Hieraaetus fasciatus) appartenente alle specie indicate nell’allegato A, appendice I, e nell’allegato C, parte 1, del regolamento (CEE) n. 362682 del Consiglio del 3.12.1982 e successive modifiche ed integrazioni; b) in ordine al reato di cui agli artt. 2 comma 1 lett. b) e 30 comma 1 lett. b) legge 1571992, perché, nell’ambito della condotta criminosa di cui al capo a), deteneva nella propria abitazione di Contrada Fabiano di Scicli nr. 1 esemplare vivo di aquila di  Bonelli (Hieraaetus fasciatus) appartenente ad una specie di uccelli dei quali esistono popolazioni viventi stabilmente in stato di naturale libertà nel territorio nazionale, pertanto particolarmente protette.

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