LA POLIZIA DI STATO ARRESTA GIOVANE SCAFISTA SENEGALESE DI 20 ANNI.

La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Servizio Centrale Operativo – ha eseguito il fermo di DAFFA Bafuviya nato in Senegal nel 1994, in quanto responsabile del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12  D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associava con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.  

Il fermato si è reso responsabile di aver procurato l’ingresso in Italia complessivamente di 90 migranti eludendo i controlli di frontiera, in quanto in modo preordinato chiedeva i soccorsi mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri provenienti dal centro africa.

 

I FATTI

 

Alle ore 09.56 del 02 agosto 2014 la nave mercantile “CHEM HELEN”                                                                                                                                                          riceveva dalla MRCC di Roma notizia di portarsi in soccorso ed assistenza di un natante in difficoltà.  Alle ore 10.08 veniva avvistava l’imbarcazione in difficoltà e nei minuti successivi iniziava subito le operazioni di trasbordo dei clandestini con il recupero di complessivi nr. 91  migranti di varie nazionalità. Quest’ultima operazione terminava alle operazioni alle ore 13.00. Dopo pochi minuti dal soccorso il mercantile veniva inviato in aiuto di un altro gommone e traeva in salvo altri 93 migranti anch’essi provenienti dal centro africa.

Alle ore 06.00 del 3 agosto tutti i migranti venivano trasferiti presso il porto di Pozzallo (RG)  ed ospitati presso il CPSA ivi esistente.  

 

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

 

Le operazioni di sbarco al porto di Pozzallo venivano coordinate dal Funzionario della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile dell’Ordine Pubblico. A tali operazioni partecipavano 20 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le prime cure.

Completate le fasi di assistenza e identificazione da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura, i migranti venivano ospitati al C.P.S.A. di Pozzallo (RG).

Contestualmente all’arrivo dei migranti a bordo della nave, l’Ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa traferiva centinaia di ospiti presenti al centro di Pozzallo al fine di permettere l’ingresso degli altri appena sbarcati.

Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.

Oggi sono stati trasferiti 300 migranti verso altri centri a bordo di aerei charter in considerazione del fatto che in questi minuti stanno sbarcando altri 87 migranti soccorsi da una petroliera.

 

LE INDAGINI

 

Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), lavorano senza sosta. Terminate poche ore prima le indagini che avevano portato all’arresto di 2 scafisti, un tunisino ed un marocchino, ma gli investigatori si mettevano comunque subito all’opera per individuare gli scafisti della nuova imbarcazione soccorsa.

In questa occasione lo scafista è stato incastrato dalle testimonianze dei migranti che viaggiavano a bordo con lui.

Diverse sono le ore da impiegare per trovare i testimoni, bisogna immaginare che su quasi 100 migranti pochissimi sono quelli disposti a parlare per paura di ritorsioni. Inoltre per le diverse culture dei paesi di origine, la Polizia viene vista sempre con molta diffidenza da parte dei migranti quindi, ruolo fondamentale lo giocano gli interpreti della Squadra Mobile che provengono dagli stessi paesi di origine ed hanno la possibilità di far comprendere ai connazionali di potersi fidare della Polizia di Stato.

Vinto il silenzio, il più era fatto bisognava solo trovare chi era in posizione tale da vedere bene in faccia lo scafista così da assicurare alla giustizia l’ennesimo responsabile di questo esodo, diventato per molti solo un affare economico.

La professionalità degli uomini della Polizia di Stato ha permesso di individuare anche questa volta l’autore di questo traffico di migranti ormai diventato un enorme businnes per gli organizzatori, in questo caso tutti libici con il concorso dello scafista senegalese.

Stante quanto dichiarato dai testimoni gli organizzatori hanno incassato 500 dollari a passeggero per un totale di 45.000 dollari.

 

 

LE TESTIMONIANZE

 

La testimonianza:

“Ho lavorato per tre mesi per pagarmi il viaggio senza percepire alcun salario, non saprei dire quale fosse la somma richiesta per la traversata. Il 23 luglio scorso il libico mi ha portato a casa sua a Tripoli dove sono rimasto un giorno, poi sono stato portato in un grosso fabbricato dove c’erano tantissime persone ammassate in attesa di essere avviati in Italia. Non c’era pavimento, dormivamo per terra e ci davano poco cibo una sola volta al giorno, ci davano poca acqua dal sapore salmastro. Eravamo sorvegliati da libici armati di pistole, fucili e Taser (arma che da’ una scossa elettrica), io sono stato picchiato più volte, altri sono stati meno fortunati di me, molte persone sono state uccise dai libici che continuamente sparavano all’interno del fabbricato a volte per spaventare ma altre colpivano a morte”.

 

LA CATTURA

 

Le indagini condotte dagli investigatori durate 18 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato lo scafista che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica è stato condotto presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

 

 

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA

 

Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 90 scafisti dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane (coordinate dal Servizio Centrale Operativo) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle Italiane.

 

 

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