È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA POLITICA DI GESTIONE DELLA RISERVA PINO D’ALEPPO
26 Nov 2011 17:11
Leggo sui giornali di una pregevole iniziativa messa in campo dall’Assessore provinciale Salvo Mallia per la fruibilità della riseva, dando molto risalto alla stessa e pregiandosi dei recenti risultati ottenuti. La riserva è un punto di arrivo importante per il nostro territorio, da sempre sfruttato e martoriato dalla coltura e dai ritmi intensivi imposti dalla serricoltura, che da anni è il motore dell’economia della provincia stessa.
Tutti, quindi, siamo ben felici e accogliamo con gran favore l’imposizone dei vincoli sui terreni che sono siti in quelle zone, ma, mi chiedo e vi chiedo, è mai possibile che chi possiede dei terreni all’interno della zona protetta non ne possa fare nè uso e nè capitale? (come si sul dire)
Accolgo con favore tale iniziativa ma credo che l’Ass. Mallia deve promuovere assieme a delle iniziative di propaganda a favore del parco, anche delle iniziative di riorganizzazione della riserva stessa. Ritengo che oggi sia impossibile fare una marcia indietro, ma credo che finalmente si debba dare la speranza a chi possiede dei terreni all’interno del parco di sapere cosa ne possano fare.
Nello specifico credo che è dovere dell’Assessore convocare tutti i proprietari e indicare lui le strade più idonee per rendere un terreno, comprato con i sacrifici di una vita, una risorsa per tutte quelle famiglie che da anni ormai aspettano un risarcimento equo o una possibilità di sviluppo sostenibile.
Chi possiede un terreno all’interno del parco aspetta da anni che gli organi competenti facciano un offertà dignitosa per l’aquisizione dei terreni, o che gli venga prospettata una via di sviluppo alternativa, che magari in tempo di crisi divenga una risorsa e non solo un cimelio.
In conclusione nesuna marcia indietro sulla riserva, ma proposte concrete per i proprietari.
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