LA POLITICA DEL CARCIOFO SOLIDARIETA’ AI MACCHINISTI

Con la chiusura del sottocentro di Gela ed il conseguente trasferimento del personale di macchina in altri impianti, si consuma un altro misfatto a danno della tratta Siracusa-Gela-Canicattì.

Intanto, per continuare a gestire la normale attività assicurata dal sottocentro, occorrerà impiegare lavoratori in trasferta, il che comporterà un incremento dei costi di gestione del servizio; basterebbe solo questo a farci dire che il provvedimento è assurdo. Ma la nostra esperienza ci insegna che nulla è improvvisato e che questo genere di strategie vanno lette nel medio periodo, ovvero in un progetto di ulteriore restringimento del traffico sulla tratta, o, se si vuol essere pessimisti ma realisti, sull’attivazione di servizi sostitutivi su gomma in maniera stabile, come già molte avvisaglie fanno prevedere.

Si operano tagli a macchia di leopardo, di corse, di impianti, di servizi, per arrivare all’azzeramento del trasporto ferroviario su una tratta che da molti anni NON INTERESSA gli amministratori di Trenitalia; una tratta per la quale NON SONO POREVISTI INVESTIMENTI, e le cui poche risorse a suo tempo destinatele, vengono continuamente decurate (un solo esempio: i 450 milioni di euro del 2005, diventati 183, poi scesi a 30 ed oggi scomparsi!).

Il dato drammatico è la mancata risposta corale di tutte le organizzazioni sindacali, che assistono  a queste politiche limitandosi a scrivere lettere e comunicati; è l’assenza delle amministrazioni di questo territorio, troppo distratte sui problemi ferroviari. E’ ora di mobilitare i ferrovieri, come la CUB TRASPORTI sostiene da tempo, e farlo prima che sia troppo tardi, per una vertenza che finirà solo quando la Siracusa-Ragusa-Gela-Canicattì’ verrà potenziata, e rimessa in condizione di rappresentare una vera alternativa al traporto gommato, privato, inquinante e scomodo. (e.r.)

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