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La luce dell’affido familiare: un convegno organizzato dal Lions Club
15 Mag 2025 08:52
La rubrica dello psicologo, a cura di Cesare Ammendola
Ho accettato volentieri l’invito a relazionare anche io in seno ad un evento voluto dal Lions Club che si terrà domani, venerdì 16 maggio, alle ore 17.00 presso la Chiesa della Badia (di Maria Addolorata) in Corso Italia a Ragusa. Il titolo e sottotitolo sono semplici e dritti: “L’affido un gesto d’amore. Proviamo ad essere … genitori di cuore.”
L’incontro vedrà la presenza di profili illustri: politici, avvocati, giudici, tutori, la responsabile dell’area minori e famiglie affidatarie.
L’ho già scritto altrove e amo ripeterlo. È di una bellezza infinita l’idea che la Sicilia e Ragusa possano essere quelle mani che si prendono cura, per il tempo che serve (e solo per quello), di creature vittime delle contraddizioni della storia scritta dagli adulti. Le mani, gli sguardi, i sorrisi in grado di garantire la loro salvezza psicologica, mentre essi abitano il cuore del processo evolutivo nel quale ogni cosa si crea e rimane per l’intera vita. Nell’auspicio che il mondo degli adulti possa rimediare almeno in parte alle ferite dell’ingiustizia. Quella perpetrata nei confronti dei più indifesi.
La giustizia del mondo ha bisogno urgente di famiglie, coppie, conviventi (con o senza figli), single, persone insomma disponibili a prendere in affido i bambini meno fortunati, (siano essi provenienti dalle regioni più lontane del pianeta che dal quartiere sotto casa).
Nelle crescenti emergenze, occorrono sempre più persone disposte a mettersi in gioco e vivere l’esperienza dell’affido.
In linea generale, l’affido familiare è l’istituto che consente a una famiglia, a una coppia o a un single di accogliere, per un periodo di tempo limitato, un minore italiano o straniero la cui famiglia stia vivendo un periodo di difficoltà o di crisi in grado di compromettere l’accudimento del bambino. Il minore che sia temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo può essere affidato ad un’altra famiglia.
L’incapacità o difficoltà dei genitori deve avere però il carattere della transitorietà (la temporaneità distingue nettamente l’affidamento dall’adozione, ad esempio).
L’adozione e l’affido sono due cose appunto decisamente distinte e seguono due canali incompatibili tra loro. L’affido non ammette aspirazioni adozionali. È un dono gratuito.
Alla luce di molte esperienze reali e concrete, l’affido è la pagina meravigliosa di un libro di storie profondamente umane ed essenziali, pagine di una crescita autentica nella reciprocità. Noi e i nostri figli dovremo confrontarci con la possibilità di un riscatto autentico, esperienziale. L’accoglienza diventa un orizzonte smisurato e potente di emozioni.
Ovviamente, la famiglia affidataria non ha un compito semplice. Lo scenario del disagio lascia delle ferite profonde. La perdita, l’abbandono, la paura, lo sradicamento…
La Sicilia e la provincia di Ragusa in particolare hanno storicamente dimostrato una reale sensibilità. Qualsiasi appello dunque non cadrà nel vuoto. Le persone interessate ad avere in affido un bambino possono rivolgersi alle associazioni riconosciute e dare la propria disponibilità.
È questo il primo passo verso un’avventura scritta dal più nobile dei romanzieri. In un racconto, breve o lungo che sia, nel quale ciascuno di noi può essere la voce narrante. Una storia di empatia reale. Di solidarietà verticale. Una storia di pura luce e poesia.
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