La fontana di Andruzzi distrutta a Capodanno: atto vandalico o gesto mirato?

I rilievi della Polizia scientifica e le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona potranno dare qualche elemento per individuare i responsabili del danneggiamento della fontana ottocentesca situata al centro della piazza Giordano Bruno, nel quartiere più antico di Vittoria, laddove sorse il primo nucleo abitativo della città dopo la fondazione del 1607.

Le indagini: i rilievi della Polizia scientifica e le immagini delle telecamere

Le indagini sono condotte dal Commissariato di Vittoria e dalla squadra Mobile di Ragusa. Gli agenti stanno visionando le immagini delle telecamere della chiesa di San Biagio, messe a disposizione dal parroco di San Francesco di Paola e di alcune abitazioni private. Dalle immagini nonché dai rilievi della Polizia scientifica sarà possibile ricostruire le cause dell’accaduto: una delle ipotesi è che il lancio di petardi nella notte di Capodanno abbia causato il crollo dei piloncini a forma di tritone che sorreggono la vasca, metà della quale sarebbe poi crollata a terra. Non è ancora chiaro se si si trattato di un gesto mirato o dell’opera di balordi che hanno agito in modo indiscriminato e senza scrupoli.

La vasca realizzata al “Cianu i Sammilasi” negli anni della sindacatura di Cancellieri

La fontana di piazza Giordano Bruno, una grande vasca poggiata su un pilone centrale quattro tritoni che la sorreggono è stata realizzata nel 1880, su progetto dell’ingegnere Eugenio Andruzzi, cui si devono altre opere storiche a Vittoria, nel periodo in cui era sindaco Rosario Cancellieri. A Cancellieri venne dedicato il primo ginnasio di Vittoria, che sorse nell’edificio dell’ex Collegio di Maria, che si trova nella stessa piazza, a fianco della chiesa di San Biagio. Da qui anche l’antica denominazione della piazza con “Sammilasi” o “Cianu i Sammilasi”. La piazza si chiamò per un certo periodo anche “Piazza Savoia”. L’edificio dell’ex ginnasio, ospitò successivamente la scuola elementare Don Milani. Chiuso da sette anni per restauri dal prossimo settembre tornerà ad ospitare alcune classi della scuola San Biagio, mentre il piano terra sarà destinato ad attività culturali.

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