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LA FALANGE DEL VOTO DI SCAMBIO
02 Ago 2011 15:31
Ho colpito nel segno. Piero Gurrieri sta diventando sempre di più il nemico numero uno all’interno del Pd, dove ascari e mazzieri, burattinati da Nicosia, cominciano a svelare le reali condizioni di una maggioranza che procede a strappi e strattoni, come nel passato, all’epoca della infelice convivenza fra Rocca e Avola, fra Rocca e Dezio.
In questa fase, a 30 giorni dal voto, scoppia la guerra tra Gurrieri e Nicosia che avverte nella trasparenza di Gurrieri un limite alle proprie trame amministrative, cariche di impegni assunti in campagna elettorale.
Con la trasparenza si bloccano i favori, le assunzioni, le borse lavoro a chi piace loro, gli incarichi e via discorrendo. Se passa Gurrieri, solo grane possono nascere. E allora, more solito, con la naturalezza di un aperitivo, Nicosia attacca e scarica Gurrieri e lo dà persino in pasto a gregari delle retrovie, come Faviana, che si è allenato al traccheggio e all’insulto a comando.
Per ora Faviana si limita a consigliare, e ad intimidire. Ma la scena è chiara. Dietro Faviana ci sono le falangi dell’affarismo municipale che ha sostenuto Nicosia, in tutti i settori, soprattutto dell’edilizia e del Prg.
Lì dove emerge la novità di un Mustile, sempre vigile e pimpante, che viene sostenuto da Avola e Dezio. Con i loro voti infatti Mustile viene eletto presidente della Commissione Assetto Territoriale. Probabilmente il Sel e Mustile daranno in cambio il loro consenso per il rimaneggiamento della Giunta, con Gurrieri e altri riottosi fuori.
Certamente l’Urbanistica, sia a livello assessoriale che a livello di commissione, è messa male con il legame personale e familiare che unisce vari esponenti istituzionali e tecnici in una rete di amicizie. Ma Mustile ha detto sì. Orribilmente. E allora il problema è solo Gurrieri. E poi il solito Aiello, che non dovrebbe commentare o fare politica. L’ha detto lui, il Nicosia bis.
A questo punto viene fuori l’attacco di Faviana, sostenitore e propagandista di An e di Incardona per diverse campagne elettorali, per ordinari favori ricevuti. Ora fa il compagno, pure lui.
E io a commento dico: non era meglio stare alla larga? Sì, così io ho fatto. Non credo di avere sbagliato.
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