La corsa sulla pista ciclo…labile rende più intelligenti

La rubrica dello psicologo, a cura di Cesare Ammendola

Trovo appunto necessario informarvi che io alla navigazione marina preferisco la camminata veloce sulla terraferma, la diversamente corsa sulla pista ciclabile in riva al mare. 

Uno spettacolo. Dalle 18.00 circa alle 20.00 meno quasi. Va in onda lo show della salute del corpo e della mente, il rito della prevenzione, una scelta di civiltà. Sarebbe sbagliato sottovalutarne il significato. E le risonanze per la qualità della vita. 

Lo so, in alcuni pomeriggi d’agosto diventa un thriller, una roulette russa, un autoscontro del destino. La pista assume come una natura ciclolabile, una psicoviabilità stile arancia meccanica, della serie Kubrick da noi non è solo un cubo (?). E tuttavia … 

Il brulicare di gente che corre, cammina a passo sostenuto o si muove in bicicletta da un capo all’altro della costa, per concentrarsi spesso tra il porto e il lungomare di Marina vecchio e nuovo. Anime in movimento perpetuo. Sudano, espellono tossine, respirano ossigeno e iodio. Il sangue circola, il cuore martella. Lo stress evapora. Lo spirito socializza nei piccoli o grandi sciami o negli incroci fortuiti. 

Molti di questi individui non sono neofiti o improvvisatori. Li riconosci dall’abbigliamento professionale (scarpe, tutine, magliette fosforescenti, conta passi o battiti, visiere). Bene così. Io tuttavia sono colpito soprattutto dalla figura dell’ultimo arrivato, che tanto mi ricorda me: mutandoni, maglia della salute, mezza bandana, scarpine cinesi, calzino impresentabilis, un’età importante, qualche chilo di troppo a denunciare altre e più amene passioni. E tanta, tanta inimmaginabile fatica. Mi piace la sua voglia di provarci, di esserci. Il suo pervicace afflato inteso ad una conversione verso la qualità di un nuovo stile di vita. 

Sono quelle volontà bronzee che appoggerei con “Runtastic” su Facebook, se mai avessi capito come linkia funziona Runtastic su Facebook. 

Gente che corre incontro al proprio destino, in quella che sarà invariabilmente una cartolina dalla Sicilia sempre un po’ mossa. Ma a suo modo incantevole, come una sceneggiatura surreale tra la Mary Poppins della Disney e il Bruce Willis di “Duri a morire”.

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