È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA CONFESERCENTI CONTRARIA AL TRASFERIMENTO DELLE BANCARELLE
25 Giu 2010 16:46
Da fiera in mercato. Vogliono trasformare così l’Emaia di Vittoria. E’ quanto, con sconcerto, abbiamo appreso dopo le riunioni operative, così le ha definite Fraschilla, che si sono svolte nei giorni scorsi con oggetto il “trasferimento delle bancarelle espositive di San Giovanni all’interno della struttura Emaia”. Una proposta che non può che trovare l’assoluto nostro dissenso e fin da subito diciamo che la Confesercenti si schiera contro tale barbarica proposta. Diverse le motivazioni. L’ampliamento del periodo fieristico creerebbe un notevole disagio agli esercenti del territorio, con il rischio di inginocchiare ancora di più le imprese che operano nel territorio locale e limitrofe. Già oggi i negozianti affrontano quotidianamente la morsa della grande distribuzione, a cui si somma la gestione Emaia la quale dopo aver affondato la nave che timona, non contenta chiede compagnia. Trasferire le bancarelle porterà ulteriormente un forte squilibrio commerciale tra i negozianti locali, che vedrebbero nella settimana fieristica l’azzerarsi dei propri incassi. Così facendo la tanta vantata e desiderata zona commerciale naturale “via Cavour” rischia di diventare un cimitero di imprese. Pur sapendo che altre associazioni di categorie, a nostro avviso lontane dal territorio come la Cidec Catania e la Fiva Confcommercio regionale, hanno dato parere verbale positivo a tale nefasta scelta, noi di Confesercenti diciamo no e invitiamo piuttosto le altre associazioni provinciali a dichiararsi. Tale scelta a nostro avviso vedrebbe un forte impoverimento dell’economia locale seguita da un grande flusso di denaro che emigrerebbe verso imprese catanesi, napoletani, baresi e così via. Pertanto invitiamo l’ente Emaia a ritirare immediatamente la proposta.
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