Un incarico di alto profilo scientifico e istituzionale che porta la sanità della provincia di Ragusa al centro del panorama medico nazionale e internazionale. Gaetano Cabibbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, è stato nominato membro del Direttivo nazionale della FADOI, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, e […]
LA CHIUSURA DEI CORSI UNIVERSITARI A RAGUSA
22 Mar 2010 18:41
Sulle notizie stampa, apparse sui media, in riferimento alla ventilata smobilitazione delle realtà universitarie, a far data dall’anno accademico 2010-2011, in provincia di Ragusa, il segretario generale della CGIL, Giovanni Avola dichiara: “Desta molta preoccupazione e inquietudine negli studenti e nelle loro famiglie il futuro prossimo legato ai percorsi formativi universitari nel capoluogo. La notizia che la facoltà di lingue di Ragusa non sia stata inserita nel manifesto di studi per l’anno accademico 2010-2011 e così, si dice, sarà anche per le altre facoltà operanti nel comune capoluogo, pone dubbi consistenti che non possono, almeno al momento, essere chiariti dalla interlocuzione, ancora in fase di premesse, della creazione del quarto polo in Sicilia frutto di una sinergia territoriale che accomuna le provincie di Enna, Siracusa e Ragusa. In questa fase storica è necessario ben altro, ovvero un confronto forte e serrato con l’Università di Catania per garantire continuità e stabilità dei corsi almeno sino a quando i percorsi formativi per i giovani di questa provincia non saranno assicurati da una nuova realtà universitaria, quella del quarto polo appunto. Chiediamo con forza un incontro al Presidente della Provincia e al Sindaco di Ragusa perché le forze sociali, unitamente al Consorzio universitario, alle espressioni parlamentari e politiche, possano essere coinvolte per assumere tutte le azioni adeguate e possibili per garantire questo risultato. Lasciare vuoti, negli anni accademici, alla frequenza dei corsi universitari crea scompensi nei processi di formazione e gravi disagi sia agli studenti che alle loro famiglie.”
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