LA CGIL DI RAGUSA HA ASSUNTO UNA LAVORATRICE IN NERO

Lavoro  nero dall’ottobre 1998 al Febbraio 2000; lavoro irregolare dal marzo 2000 al 31.12.2000 (ingaggio part-time ma effettivamente full-time); irregolare inquadramento contrattuale dall’ottobre 2002; retribuzione inferiore ai minimi contrattuali; mancata liquidazione delle indennità dovute in occasione della cessazione del rapporto di lavoro e mancata liquidazione del T.f.r.  Non e’ il “bollettino di guerra” di una delle ultime mie vertenze sindacali, ma quanto accertato dall’Ispettorato Provinciale del lavoro di Ragusa in una “visita” effettuata presso la Cgil ragusana, riguardo ad una ex dipendente della stessa Cgil.

E’ difficile crederci, ma e’ così! Dall’accertamento si evince che la Cgil anziché tutelare i diritti dei lavoratori, come ogni sindacato dovrebbe fare, si permette di usurparli. Vergognoso !

I lavoratori potranno fidarsi ancora dei sindacati? Il segretario generale della Cgil, Giovanni Avola, fornisca delle spiegazioni plausibili riguardo a quanto accaduto, oppure si dimetta immediatamente. La negligenza di una confederazione sindacale non deve essere generalizzata, magari gravando su altri sindacati e su quei sindacalisti corretti che, come me, combattono ogni giorno a favore dei lavoratori.

Spiace constatare, inoltre, che la Cisl e la Uil ragusane non abbiano ancora preso le distanze. Spero, per i loro lavoratori iscritti, che lo facciano presto, vista la gravità dei fatti accaduti all’interno della Camera del Lavoro di una confederazione a loro “amica”.

 

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