La gestione del personale psicologico nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Ragusa e della Sicilia è al centro di un acceso dibattito dopo la pubblicazione del primo report dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presentato all’Assessorato regionale alla Salute. Il documento ricostruisce le procedure di reclutamento dei dirigenti psicologi negli ultimi quindici anni, rivelando un quadro […]
LA BELLEZZA DELL’INCONTRO CHE TI FA CRESCERE
29 Giu 2013 05:13
Il Grest3P, promosso dalla comunità di parrocchie S. Maria – Santa Margherita – Madonna della Catena – San Paolo e San Pietro – è a metà del suo percorso … con novanta bambini e settanta animatori tra giovani e adulti … Ogni pomeriggio è un via vai di gente al cantiere educativo Crisci ranni, ogni pomeriggio l’inno, la preghiera con i preti della comunità delle parrocchie, i giochi, i laboratori … in cui ci si industria con la cucina o si dipinge una grande composizione murale che ha al centro don Pino Puglisi circondato da ragazzi e che servirà alla fine per la foto finale … quasi a dire che ci si è inseriti in una storia più grande, una storia che dà alla vita il senso del dono. E a metà di questo percorso gli animatori si sono fermati per mezza giornata di verifica che è iniziata con il racconto di don Corrado Lorefice su don Pino Puglisi, da lui conosciuto personalmente. Uno, don Pino, che in soli tre anni in cui è stato parroco di Brancaccio ha lasciato una traccia profonda a Brancaccio e che dopo vent’anni resta vivo. Uno che ha capito bene come i giovani ricercano un senso – ha sottolineato don Corrado, citando il nuovo beato che così parlava delle nuove generazioni: «Siamo in un tempo felice, perché esiste una stragrande maggioranza di giovani che si interroga sul senso della vita … Buona parte dei giovani si è staccata dalle antiche sicurezze e, facendo salti mortali, tende le braccia in avanti in cerca di chi li accolga … Il nostro tempo è anche impegnativo: perché la comunità ecclesiale, la scuole, le famiglie hanno i loro ritmi e i loro problemi da risolvere, c’è il grosso rischio che i giovani non trovino le mani pronte ad afferrarli e ad accoglierli. Non c’è più tempo da perdere, c’è il pericolo che i giovani si sfracellino. Non possiamo mai considerarci seduti al capolinea, già arrivati». Ebbene al Grest3p i ragazzi e i giovani hanno trovato le braccia tese, hanno trovato – secondo le loro testimonianze – un’occasione di crescita e di bellezza. Il che ripropone un impegno più ampio per tutti i giovani che famiglie, scuole e parrocchie dovranno comprendere come urgente; un impegno perché nessuno si perda; perché ognuno si “ritrovi” scoprendo di essere voluto bene e cogliendo il proprio talento, mettendosi quindi in gioco nella città e per la città. Ed ecco l’altro aspetto che nel Grest3P, e ancor prima durante l’anno con il volontariato al cantiere educativo è emerso: mettendosi in gioco si cresce, si diventa forti e veri. Ancora don Puglisi aiuta a comprendere bene il senso e l’orizzonte di una crescita concreta e delle iniziative educative che si cerca di realizzare con passione e gratuità: «Si riparte ogni volta. Dobbiamo avere umiltà, coscienza di avere accolto l’invito del Signore, camminare, poi presentare quanto è stato costruito per poter dire: sì, ho fatto del mio meglio. Le nostre iniziative e quelle dei volontari devono essere un segno. Un segno per fornire altri modelli, soprattutto ai giovani. Lo facciamo per poter dire: dato che non c’è niente, noi vogliamo rimboccarci le maniche e costruire qualche cosa. E se ognuno fa qualche cosa, allora si può fare molto…».
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