Italia a secco, agricoltura in ginocchio e temperature da record: “A rischio la sicurezza alimentare”

Dopo una breve tregua dal caldo torrido, l’estate torna a farsi estrema: a partire dal prossimo fine settimana, temperature superiori ai 40°C investiranno il Sud Italia, con picchi fino a 44°C in Sicilia orientale e Sud Sardegna. Un caldo che si accompagna a temperature marine anomale, con punte di 30°C nel Mediterraneo, segnalando condizioni climatiche eccezionali e sempre più frequenti.

Secondo l’European Severe Weather Database, nella sola settimana scorsa si sono registrati 162 eventi estremi tra tornado, nubifragi e grandinate violente. A confermare l’allarme è il report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, che fotografa una situazione critica sul fronte delle disponibilità d’acqua e dell’agricoltura.

Siccità, invasi vuoti e agricoltura in ginocchio

In Puglia, nel comprensorio nord del Fortore, la stagione irrigua non è mai partita: l’invaso di Occhito trattiene solo 66 milioni di mc d’acqua, oltre 28 milioni in meno rispetto al 2024.

In Basilicata, gli invasi contengono 223 milioni di mc, con un deficit di quasi 34 milioni rispetto all’anno precedente.

In Sicilia, la situazione resta grave nonostante un lieve miglioramento rispetto al 2024: i serbatoi regionali restano al -48% circa del potenziale invasabile.

Allarme rosso nella Nurra (Sardegna nord-occidentale) e nell’Alto Cixerri (sud-ovest): i bacini sono al 15% della capacità, con le campagne inaridite e temperature insostenibili. Paradossalmente, sul versante tirrenico sardo (Alto Taloro e Ogliastra), i bacini superano il 90% della capacità, evidenziando squilibri territoriali marcati nella gestione delle risorse idriche.

Il Codacons denuncia: “Agricoltori lasciati soli”

In Sicilia, il problema si aggrava per via delle infrastrutture idriche obsolete. Molte reti risultano fatiscenti e milioni di metri cubi d’acqua si disperdono quotidianamente.

“Riceviamo continue segnalazioni da agricoltori impossibilitati a irrigare, pur con invasi pieni – dichiara Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons – Le condotte saltano, l’acqua si disperde, mentre i campi bruciano. È indegno per una regione che sostiene l’agricoltura nazionale.”

Il Codacons torna a chiedere: un censimento aggiornato di reti e invasi; un piano straordinario di manutenzione e modernizzazione; l’adozione di tecnologie per l’irrigazione di precisione; la creazione di micro-invasi e un fondo regionale straordinario per risarcire le aziende agricole; una cabina di regia interistituzionale che coinvolga Regione, Governo, consorzi di bonifica e organizzazioni agricole.

“Questa non è più un’emergenza – conclude Tanasi – è una crisi strutturale. Se non si interviene subito, è a rischio non solo l’economia rurale siciliana, ma l’intera sicurezza alimentare nazionale.” Il Codacons si dichiara pronto a iniziative legali e istituzionali a tutela degli agricoltori e invita i cittadini a segnalare disservizi o abusi per costruire azioni collettive in difesa del diritto all’acqua.

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