ISTANBUL UN PEZZO DEL NOSTRO CUORE E’ QUI

Voglio iniziare a raccontare ai lettori di Ragusa Oggi la nostra esperienza di questa magnifica avventura in terra turca.

Il viaggio verso la Missione a Kyme è stata lungo ed avventuroso soprattutto nelle varie dogane perchè portavamo strumentazione sofisticata che abbisogna di “massimi controlli di sicurezza”

 con alcune soste in siti archeologici meravigliosi come Asos e la mitica Troja. Inutile descriverti i paesaggi della Turchia che tu ben conosci ma i campi di girasoli sconfinati e le decine di cicogne in volo sopra di noi ha reso meno pesante il viaggio di andata, oltre il clima di entusiasmo da viaggiatori avventurosi.

Sappiano che sulla Missione vi relaziona periodicamente il coordinatore dott. Nicolò Bruno ma io voglio solo sottolineare il lato umano di questa impresa

Tutto è interessante perché ogni giorno si scoprono cose nuove e nuove storie. La sera tutti i componenti della Missione archeologica, circa 22 persone, si riuniscono nella stessa tavola a cenare del cibo tipicamente turco italianizzato (sich!).

La Missione a Kyme oltre ad avere la sua grandissima importanza culturale è incredibilmente interessante per ciò che riguarda i rapporti umani. Si scambiano esperienze lavorative e di conoscenza e si trova anche il tempo per ridere. Nel  ritorno a casa la valigia sarà piena di cose da raccontare e sicuramente di nuovi amici che sono accomunati dal stesso amore verso ciò che è cultura, archeologia e restauro. Detto  tutto questo, che è sempre troppo poco, e che altri descrivono meglio di me passerei a raccontarti il mio viaggio a Istanbul.

 

Giorno 28 insieme a Maurizio Buggea partiamo da Izmir verso Istanbul dove ci attendono i miei colleghi deòlla Kermes  Alba Paolino e Carmelo Vitale insieme alla moglie di Buggea, la signora Maria e la sera stessa incontriamo Angelo il nostro “angelo custode” con cui  in pochissimo tempo diventiamo grandi amici per la sua indole solare (le risate sono continue!)

Il venerdì alle 11 e 30 io e i miei soci Alba e Carmelo siamo all’ambasciata  italiana di Istanbul ( grazie alla tempestività organizzativa di Angelo Burgio) per un incontro con il Console dott. Alberini e il dott. Sedat Bornovali del Ministero dei Beni Culturali della Turchia per promuovere la nostra società la Kermes srl che si occupa di restauro dei beni architettonici ed artistici  e riscontriamo un grande interesse sull’argomento e ci danno delle utilissime indicazioni su come poterci muovere per futuri sviluppi lavorativi ed imprenditoriali in Turchia e che ci aggiorneremo tra qualche settimana, anche perche i turchi hanno una grande stima per chi lavora nel nostro settore.

Parlo anche dell’associazione di categoria di cui apparteniamo, cioè l’Ance Ragusa e di come si sta muovendo con grande professionalità, competenze ed entusiasmo a promuovere le imprese iblee nel mercato estero; questo argomento offre al Console dott Alberini, l’occasione di informarci della  sua personale stima e dell’Ambasciata italiana verso tutta l’Ance nazionale con cui sono da poco intrapresi colloqui utili per le imprese associate italiane in terra turca.

L’incontro è stato davvero proficuo ed interessante ma soprattutto è stato una sorpresa straordinaria che un incontro formale di lavoro si sia rivelato, grazie alla sua grandissima intelligenza, simpatia e disponibilità del nostro Console generale italiano dott. Alberini, in un incontro piacevolissimo e gratificante che difficilmente io e i miei colleghi dimenticheremo.

Dopo un buon caffè italiano e la foto di rito, porgiamo l’invito nostro di avere il Console come ospite in una immersione nei nostri mari (anche lui ha il brevetto da sub) ed in un giro turistico dei monumenti barocchi iblei, appartenenti al patrimonio dell’UNESCO (vuole vedere ciò che abbiamo restaurato!),; sempre se riesce a venire a settembre a Ragusa in occasione dell’evento “Ragusani nel mondo” e ricambiare tutta la disponibilità e gentilezza a noi riservata ad Istanbul ad una persona che ha reso una mattinata indimenticabile! L’invito è stato  esteso anche al gentilissimo e disponibilissimo dott. Bornali, anche per il suo amore verso la terra italiana.

 

Il giorno dopo siamo tutti ospiti per un caffè al convento dei frati minori da frà Giancarlo, una persona di una dolcezza ed umanità commovente e insieme al frate congolese (amministratore del convento);  dopo una bellissima chiacchierata, ci fanno vedere gli affreschi della chiesa che si sono deteriorati per precedenti infiltrazioni d’acqua e ci chiedono in maniera informale, un progetto di intervento.

Dopo questi incontri incredibilmente interessanti sotto tutti i punti di vista, sempre insieme ad Angelo Burgio abbiamo iniziato il nostro giusto compito di turisti nella meravigliosa e vivace Istanbul, con la sua straordinaria architettura e la sua cultura cosmopolita e contraddittoria e che la rende unica nel genere, con il suo fascino orientale e la sua anima europea!   E’ la terza volta che siamo ospiti in questa città e ci sentiamo quasi a casa, ma riesce sempre ad incantarci!

Vorrei se potessi ringraziare tantissimo il nostro caro Angelo, che ad Istanbul è molto stimato e voluto bene e che porta in alto e con orgoglio la nostra Ragusa e così anche frà Giancarlo esempio per molti giovani e non. Vorrei ringraziare anche a tutte quelle persone che hanno reso questa avventura unica ed eccezionale: Ilprof. Antonio la Marca, dell’Università di Cosenza, il dott. Nicolò Bruno e altri. E ringrazio Ragusa Oggi (ed sostenitori istituzionali della missione) che pubblicate quasi quotidianamente ogni nostro passo

 

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