Ispica reclama un posto nella lista mondiale dei Beni Unesco

Vent’anni passati…all’angolo. E’ giunta l’ora di voltare pagina. Il sindaco di Ispica, Innocenzo Leontini, scende in campo e chiede a viva voce che la sua città venga inserita nella lista mondiale dei Beni Unesco. Non è una richiesta sommessa. Anzi alza la voce il primo cittadino ispicese. “Negli ultimi mesi abbiamo avuto cattive notizie e pare che il nostro sforzo di essere stati Comune capofila nel chiedere un’integrazione del dossier Unesco sarà vano. Il Ministero avrebbe intenzione di restringere le maglie. I Comuni che hanno chiesto l’integrazione sono otto. Ed il Ministero fa sapere che non tutti otto potranno essere ammessi. Ovviamente non ho mai fatto menzione nei confronti di altri Comuni della titolarità o meno perchè non facciamo la guerra fra poveri. Certo ci sono Comuni che non appartengono al cantiere tardo barocco puro ed omogeneo, del quale Ispica fa parte assieme a Modica, Scicli, Ragusa Ibla e Noto ma è anche vero che il Ministero fa sapere che ci sarebbero restrizioni. Restrizioni che porterebbero ad una soluzione fondata sulla novità”.

Ma di quali novità? Il sindaco Leontini non ci sta.

Il Loggiato del Sinatra, che è del 1754, è una novità perchè fino ad ora non è stato ammesso ed è una novità perchè fino ad oggi non c’è un altro loggiato nei comuni patrimonio Unesco. La basilica Santa Maria Maggiore è interamente affrescata da pittori, anzi da capiscuola della pittura barocca, quali Vito D’Anna ed Olivio Sozzi. Il catalogo riguarda il cantiere tardo barocco, tutto il cantiere della ricostruzione dopo il terremoto del 1693. Sono tutti lavori iniziati nel Settecento. Perchè queste motivazioni speciose. Cosa li spinge a comportarsi così? Non lo so, proprio. E’ mia intenzione riunire i Comuni che sono già nella lista Unesco, quelli che chiedono di entrare a farne parte ed il Distretto del Sud-est di fare il punto della situazione e rivendicare forrtemente questo diritto. Abbiamo presentato le schede, indicato i meriti che il nostro patrimonio ha e non intendiamo fermarci.

Ispica si sente discriminata.

Discriminata e condizionata per non essere patrimonio Unesco. Spesso si porta a disconoscere il valore e la forza del nostro patrimonio che esiste e che da anni chiede di essere integrato nella lista perchè ha pienamente i titoli per essere ammesso e per giunta integralmente. Accade che all’Ars passano emendamenti facenti capo a luoghi comuni perchè siti Unesco mentre altri rimangono fuori. Poveri sono e poveri debbono rimanere? Un’impostazione contro la quale mi muoverò perchè umilia me come sindaco e la città di Ispica che ha tutto il diritto pieno di essere riconosciuta anch’essa sito Unesco”.

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