Ispica nel sito tardo barocco dell’Unesco, inizia formalmente il percorso

Svolta decisiva per l’ingresso di Ispica fra i comuni tardo-barocchi del Val di Noto inclusi nella lista dei Beni dell’Umanità tutelati dall’UNESCO. L’Amministrazione comunale il 31 gennaio parteciperà ufficialmente ad un incontro convocato dal sindaco di Noto, nella sua qualità di capofila del sito: inizierà così il percorso che porterà all’allargamento del sito esistente ad Ispica e ad altri comuni per i quali sarà riconosciuta l’uniformità culturale e architettonica che si espresse dopo il terremoto del 1693.

A questo importante risultato si è arrivati dopo mesi di lavoro, di contatti, di incontri che l’Amministrazione comunale ha avuto ai vari livelli, assistita dalla Fondazione UNESCO della Sicilia. Decisivo per la svolta l’incontro tenuto ad Ispica il 6 gennaio scorso fra le amministrazioni comunali di Ispica, rappresentata dal vice sindaco e assessore all’UNESCO Gianni Stornello, Acireale e Mazzarino, comuni che chiederanno di rientrare nella lista dei Beni dell’Umanità. Presenti anche la vice presidente dell’ARS Angela Foti, l’on. Nello Dipasquale e l’on. Marialucia Lorefice. È stato proprio l’intervento concreto e tempestivo dei due parlamentari iblei a imprimere la svolta: in un successivo incontro al Ministero dei Beni Culturali, Dipasquale e Lorefice hanno ottenuto il benestare all’avvio della procedura di allargamento. Primo adempimento sarà il consenso formale che dovranno esprimere i sindaci degli otto comuni ricedenti nel sito: Noto, Modica, Ragusa, Scicli, Palazzolo Acreide, Militello in Val di Catania, Catania e Caltagirone.

“È questo un risultato importante – afferma il sindaco Pierenzo Muraglie – se consideriamo le chiusure iniziali dell’UNESCO rispetto ad ipotesi di allargamento e le difficoltà di interlocuzione con il ministero che abbiamo avuto all’inizio del nostro percorso, fermamente voluto dalla mia amministrazione comunale. Un ringraziamento è dovuto ai parlamentari che stiamo avendo al nostro fianco per realizzare questo progetto, gli onorevoli Marialucia Lorefice, Nello Dipasquale e Angela Foti, oltre ovviamente al Ministro Franceschini che ha dimostrato grande sensibilità. Sono certo che i sindaci degli altri comuni ricadenti nel sito UNESCO coglieranno il valore dell’allargamento ad Ispica e a quei comuni che avranno riconosciute le caratteristiche architettoniche in linea con lo stile tardo-barocco del Val di Noto”.

“Siamo all’inizio di una nuova fase di questa sfida – dichiara il vice sindaco Gianni Stornello, assessore all’UNESCO – per la quale dovremo continuare a lavorare sodo per fare valere le evidenze scientifiche che stanno alla base della nostra richiesta di ingresso nel sito. Ispica è geograficamente, culturalmente e architettonicamente parte del Val di Noto: il tardo-barocco del loggiato del Sinatra e della basilica di Santa Maria Maggiore sono lì a chiedere che venga colmata una lacuna. Aggiungo che con la Fondazione UNESCO abbiamo anche avviato la valutazione di altri monumenti, come la basilica della SS. Annunziata e la chiesa di Santa Maria di Gesù del convento dei frati minori. Consideriamo inoltre molto importante il fatto che nell’ipotesi di Piano di gestione che gli otto comuni stanno preparando, si lasci spazio all’inserimento di altri centri: segno che l’allargamento del sito è una possibilità tenuta in seria considerazione”.

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