Ispezioni su oltre 8mila tonnellate di prodotti agroalimentari. Semola di grano duro e aglio spacciati per italiani

Durante il periodo compreso tra il 20 marzo e il 5 aprile, la Cabina di regia interforze nel settore agroalimentare ha condotto ispezioni che hanno portato al prelievo di oltre 8.100 tonnellate di prodotti, di cui circa 7.000 riconducibili al settore cerealicolo. I campioni prelevati saranno sottoposti ad analisi presso i laboratori dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi (ICQRF).

ISPEZIONI ANCHE A POZZALLO

Le ispezioni si sono concentrate sui principali punti di ingresso nel territorio nazionale, includendo 69 controlli nei porti di Livorno, Ravenna, Genova, Pozzallo, Messina, Palermo, Salerno, Bari e Brindisi, oltre a 52 ispezioni nei principali valichi e punti di ingresso sul territorio. Inoltre, ICQRF e il Comando Carabinieri Tutela Agroalimentare hanno condotto ulteriori 78 controlli autonomi sul territorio.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel settore agroalimentare ha monitorato oltre 600 dichiarazioni doganali per garantire la correttezza dei traffici e la qualità delle merci. Tra le principali operazioni, si segnala il sequestro di 4 tonnellate di semola rimacinata di grano duro, ottenuta da grano canadese, erroneamente etichettata come “grano duro siciliano” e con bandiera italiana.

Inoltre, è stato individuato un carico di oltre 8 tonnellate di carciofi dall’Egitto, non ammessi all’importazione in Italia per motivi sanitari, mentre sono state sequestrate quasi 2 tonnellate di aglio spagnolo etichettato come prodotto italiano.

Durante operazioni congiunte, sono stati eseguiti 4 sequestri di prodotti ittici per un totale di quasi 4 tonnellate, mentre sono state elevate diverse contestazioni amministrative per violazioni dell’obbligo di indicazione dell’origine dei prodotti e carenze nella tracciabilità.

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