#iorestoacasa: Ragusa si reinventa

Dalle libreria ai negozi di abbigliamento e calzature, dalle pizzerie ai generi alimentari, alle farmacie e ai bar: i commercianti di Ragusa spingono la cittadinanza al rispetto delle disposizioni normative imposte dal DPCM dell’8 marzo sull’obbligo a restare a casa e si reinventano. Un modo per mostrare vicinanza ai loro clienti, per restare tutti uniti e per cercare di superare l’impasse economica che la città, come l’Italia intera, sta attraversando.

In questi giorni è un pullulare di servizi a domicilio, ovviamente con le dovute precauzioni imposte dal Decreto: c’è persino chi fa lezioni di pilates online o gli insegnanti di musica che intrattengono allievi e genitori con brevi esecuzioni su facebook. La città sta rispondendo come può all’emergenza coronavirus: e se alcuni commercianti hanno deciso di chiudere momentaneamente la loro attività – tra loro Caffè Ambassador, Ristorante TPCO, PrimaClasse, La Capinera, ma anche negozi di oggettistica, di calzature e molti altri – in tanti hanno scelto di restare aperti al momento, imponendo precise regole d’ingresso per i loro clienti, ad esempio solo su appuntamento oppure a numeri limitatissimi di uno o due persone per volta e sempre stando attenti alla distanza interpersonale di un metro.

A Marina di Ragusa ci sono due casi che riguardano la consegna a domicilio del cibo. Panini gourmet di “1T” direttamente a casa, con un prezzo scontato, attraverso la consegna a domicilio estesa, su richiesta, anche a Ragusa città e non solo dunque per la frazione marinara. “Fresco” altro locale al porto turistico, ha lanciato una sorta di menù social, con un prezzo ridotto rispetto al proprio listino, da consegnare sempre a domicilio. L’obiettivo è quello di offrire qualcosa già di pronto e a basso costo e in questo senso c’è la partnership di Bottone Cannoli, di Vini Mazza e di Liccumi’a

Per non parlare poi delle chat scolastiche dove le mamme cercano di supportarsi in ogni modo e d’intrattenere i loro piccoli: ecco quindi divertenti lavoretti da fare in casa armati di colla, pennarelli, clori e chi più ne ha, più ne metta. Circolano video musicali per ballare, qualche sketch per sorridere insieme e, per i più fortunati, persino i saluti da parte delle insegnanti che mandano parole d’incoraggiamento ai loro alunni. E sono sempre di più le condivisioni sui social delle campagne sullo stare a casa con gli #iorestoacasa o #restateacasa. Con la speranza che tutto possa tornare presto alla normalità.
Irene Rimmaudo

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