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INTERVISTA AD UN SENATORE
29 Mag 2013 05:59
D. Senatore Franco Panizza Lei è stato, fino alle ultime elezioni del Parlamento, Assessore alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento. Quali erano i suoi compiti.
R. Politicamente coordinavo tutta l’attività culturale della provincia, sia nella programmazione diretta che nella definizione degli obbiettivi politici.
D. Perché ha deciso di cambiare, dato che come Assessore era molto apprezzato?
R. Il mio incarico mi dava moltissime soddisfazioni, ma in questo momento c’è bisogno di avere a Roma una rappresentanza autonomista forte, perché in questi ultimi tempi la nostra specificità è stata seriamente messa in discussione.
D. In che senso?
R. Soprattutto il governo Monti, ci ha tolto parecchie competenze, per esempio alcune sul commercio e sull’ambiente, e non ha rispettato gli accordi finanziari sottoscritti a Milano.
D. Che cosa Le ha insegnato, se mi permette il termine, la politica?
R. Mi ha insegnato che nella vita è necessario confrontarsi e discutere, ma alla fine occorre scegliere. E che le scelte impongono, spesso, dei compromessi.
D. E’ da molto che è in politica?
R. Sono in politica dal 1984 e, in questi anni, ho maturato tutte le esperienze amministrative, da quella comunale, a quella comprensoriale, fino a quella regionale e provinciale ed ora nazionale.
D. Quali sono i Suoi riferimenti, parlo sia dell’area geografica, che di partito.
R. miei riferimenti politici sono legati alla tradizione di autogoverno e di responsabilità civile che da sempre la nostra Terra esprime. Sono però convinto che l’identità e la territorialità vanno coniugate con l’apertura e l’innovazione.
D. E bisogna mettersi in politica per fare questo?
R. La politica mi consente di condividere le convinzioni con altri e di trasformarle in un progetto politico che si traduce concretamente in scelte utili per la comunità. In un certo senso significa dare attuazione a ciò che pensi.
D. E ci riesce sempre?
R. Posso dire, con ragionevole obiettività, di aver realizzato la maggior parte degli obiettivi che mi sono proposto. Spesso magari, solo parzialmente, ma è sempre meglio di nulla.
D. Mi spiega in breve cos’è l’Euregio?
R. L’Euregio è un progetto politico che, sulla base di una storia comune, rapporta la collaborazione tra territori di montagna che condividono gli stessi obbiettivi, lo stesso modo di pensare e che hanno bisogno di fare fronte comune nei confronti degli stati nazionali e soprattutto dell’Europa Unita.
D. E chi ne fa parte oggi?
R. Il Trentino, l’Alto-Adige e il Tirolo austriaco. (Land Tirol)
D. Da Roma, come Senatore, qual è il riflesso sul Trentino e l’Alto Adige?
R. A Roma cerco di rappresentare e sostenere tutte le istanze che mi vengono sottoposte dal mio territorio di riferimento. In più cerco di portare in sede nazionale la produttiva esperienza del nostro sistema di autogoverno e la bontà delle leggi e dei progetti che abbiamo portato avanti.
D. Cosa salva della politica?
R. In questi ultimi tempi sono emerse molte cose da buttare, vanno salvati però l’impegno , la competenza, la passione e la determinazione di molti politici. Lo sbaglio, pur in un quadro spesso desolante, è fare di ogni erba un fascio.
D. Cosa cambierebbe?
R. La politica di oggi deve farsi carico di cambiare radicalmente la nostra struttura istituzionale e burocratica e di renderla sostenibile rispetto ai costi. Infine deve fare in modo che lo Stato funzioni e recuperi quell’efficienza e quella credibilità che oggi non ha.
D. Senatore mi parli, dato il suo passato politico, della cultura oggi.
D. La cultura, oggi più che mai, deve stimolare le idee e migliorare la coesione sociale. Perché questo accada, occorre renderla accessibile a tutti, ma occorre anche, puntare sull’eccellenza e sulla qualità.
A conclusione dell’intervista, mi può dire una frase che racchiuda il Suo pensiero di Senatore rivolto all’Italia attuale?
R. L’Italia si salverà solo se ognuno, cittadino o istituzione che sia, assuma le sue responsabilità e coscientemente s’impegni insieme agli altri, perché il nostro diventi, finalmente, un Paese serio e credibile.
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