INGALLINA, GRANDE SUD: “CHIUDE LINGUE A RAGUSA. SILENZIO ASSORDANTE DELLA CLASSE POLITICA IBLEA”

Il coordinatore dei Giovani di Grande Sud di Ragusa, Vincenzo Ingallina: “Si perde un’importante offerta formativa, mentre prosegue la tecnica catanese della progressiva asfissia nei confronti dell’università ragusana. Se la classe politica non  affronta questi temi, di quali emergenze si occupa?”

 

 

L’Università di Catania non ha pubblicato, nel Manifesto degli studi per il 2012/2013, il primo anno del corso di laurea in Mediazione linguistica a Ragusa. Nessun nuovo studente si potrà iscrivere e restano intatti solo il secondo e il terzo anno come in tutti i corsi a esaurimento. Chi avrebbe voluto iscriversi non può.

La grave omissione prelude alla chiusura, per asfissia, dell’Università a Ragusa, che oggi conta oltre mille iscritti. 

“Se la classe politica iblea non si occupa di questi temi, quali sono le altre emergenze che la distraggono prepotentemente dalla questione universitaria?”.

A porre provocatoriamente la domanda è il coordinatore dei Giovani di Grande Sud a Ragusa Vincenzo Ingallina: “Le recenti vacanze romane dell’attuale presidente del Consorzio, e del suo vice, hanno avuto il solo merito di rappresentare un aggravio di costi per il Consorzio, senza che i due siano minimamente riusciti a sbloccare l’empasse presso il Ministero dell’Università. E’ in atto lo smantellamento dell’offerta formativa e universitaria in provincia di Ragusa, con il conseguente depauperamento economico, oltre che culturale, del territorio ibleo, eppure nessuno dice nulla. 

Grande Sud –prosegue Ingallina– chiede al Ministro dell’Istruzione e della ricerca Francesco Profumo, un congruo intervento economico straordinario, finalizzato a fronteggiare le minori entrate derivanti dai ripetuti inadempimenti da parte degli Enti locali obbligati, a fronte di una offerta formativa di assoluta qualità assicurata nella sede ragusana dell’ateneo catanese”. 

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