INDUSTRIA AL SUD, SCONTRO MUSUMECI-M5S

“Dopo avere vissuto sulla pelle dei siciliani l’incapacità del governo nazionale di affrontare seriamente la crisi della Blutec di Termini Imerese, adesso a fare le spese dell’inettitudine del secondo ministro dello Sviluppo economico del Movimento 5 Stelle sono i lavoratori pugliesi degli stabilimenti ex Ilva di Taranto. Stare al Governo e occuparsi dell’industria italiana è una cosa seria e complicata e questi ragazzi, catapultati ad affrontare problemi più grandi di loro, stanno dando il colpo di grazia all’economia del Mezzogiorno”. Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

“Per trattare con Mittal, che vuole mettere in mezzo a una strada 4.700 persone – aggiunge il Governatore -, serve esperienza e concretezza. Ricordo quando Beppe Grillo, prima della nascita del secondo governo Conte, auspicò che i ministri fossero individuati in un pool di personalità del mondo della competenza. Ecco, purtroppo così non è stato e oggi il futuro della più grande acciaieria è nelle mani di chi non ha mai fatto fronte a situazioni del genere. Serve una task force a cui affidare la soluzione del casi Ilva e Blutec e di tutte le altre crisi industriali. Il Sud ha già tanti problemi e non può diventare la palestra dove i 5 Stelle tentano di formare la propria classe dirigente a colpi di errori”.

Non si è lasciata attendere la reazione del M5s. Al Governatore replica la senatrice termitana del M5S Antonella Campagna, componente della commissione Lavoro di Palazzo Madama: “Musumeci ha perso l’ennesima occasione per tacere – dichiara -. Sfruttare la crisi ex Ilva e il dramma di migliaia di lavoratori di Taranto è semplicemente vergognoso. Così come strumentalizzare la vertenza degli operai ex Fiat di Termini Imerese, oggi Blutec, finita al centro di un’inchiesta della Procura”.

“Al Governatore siciliano, che a quasi due anni e mezzo dalla sua elezione non è riuscito a risolvere nemmeno uno dei dossier aperti in Sicilia, emergenza rifiuti in testa, ricordiamo che la crisi Fiat nasce nel 2007, mentre la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese risale al novembre 2012 e che questa crisi industriale ha attraversato da allora almeno 4 Governi – aggiunge la senatrice -. Ora imputare responsabilità all’attuale esecutivo e a chi attualmente guida il Mise equivale solo a strumentalizzare a mezzo stampa il dramma di migliaia di persone. Cominci a incarnare il ruolo per il quale è stato eletto e a partecipare alle riunioni sulla crisi Blutec invece di affidare a veline considerazioni prive di fondamento, che non reggono nemmeno sul piano politico”.

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