Incidenti sul lavoro in Italia: aumentano i casi nel 2024, la Sicilia in “zona rossa”

Il 2024 si chiude con un bilancio drammatico per quanto riguarda le morti sul lavoro in Italia. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, le vittime sono state 1.090, con un incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente. Un dato che impone una seria riflessione sulla sicurezza e sulla prevenzione nei luoghi di lavoro. La Sicilia si trova nella “zona rossa”, ovvero con il rischio superiore al 125% della media nazionale. La provincia di Ragusa, a livello nazionale, si è piazzata al 77esimo posto, con 3 incidenti mortali nel 2024.

Settori e categorie più a rischio

Lo studio evidenzia come il settore delle costruzioni si confermi il più colpito, con 156 decessi, seguito dai trasporti e magazzinaggio (111) e dalle attività manifatturiere (101). Inoltre, i lavoratori stranieri e gli ultrasessantacinquenni risultano essere le categorie più esposte al rischio di infortunio mortale. Gli stranieri, infatti, hanno un’incidenza di 74,2 morti ogni milione di occupati, più del doppio rispetto agli italiani (29,7 per milione). Anche gli anziani sono particolarmente vulnerabili, con un’incidenza che raggiunge i 138,3 decessi per milione tra gli over 65.

Distribuzione regionale del rischio

L’Osservatorio ha suddiviso le regioni italiane in quattro fasce di rischio: zona rossa (rischio superiore al 125% della media nazionale): Basilicata, Valle d’Aosta, Umbria, Trentino-Alto Adige, Campania, Sardegna e Sicilia. Zona arancione (tra la media nazionale e il 125%): Molise, Calabria, Emilia-Romagna e Puglia. Zona gialla (tra il 75% della media nazionale e il valore medio nazionale): Abruzzo, Liguria, Lazio, Toscana, Lombardia, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia. Zona bianca (rischio inferiore al 75% della media nazionale): Veneto e Marche.

Incidenti in itinere e denunce di infortunio

Il numero di morti in itinere (incidenti durante il tragitto casa-lavoro) è aumentato significativamente, raggiungendo quota 285, con un incremento di 43 unità rispetto al 2023. Complessivamente, le denunce di infortunio sono rimaste pressoché stabili, con un lieve aumento dello 0,7%.

Il settore manifatturiero è quello con il maggior numero di denunce di infortunio (70.842), seguito dalle costruzioni (37.220) e dalla sanità (36.425). Le donne hanno presentato 211.135 denunce, mentre gli uomini 378.436. La fascia d’età più colpita è quella tra i 45 e i 54 anni, con 130.010 denunce. Un dato particolarmente curioso riguarda la distribuzione settimanale degli infortuni mortali: il martedì si conferma il giorno più critico, con il 19,9% dei decessi registrati.

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