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Incendi parla l’esperto: “E’ strategia terroristica”
17 Lug 2017 16:44
“Gli incendi che stanno devastando la Sicilia? Un’idea l’ho maturata. Questi che appiccano il fuoco in tanti punti dell’Isola, credo che siano più di cento i roghi contati fino ad oggi, non sono semplici piromani. Questo è terrorismo. Sì, siamo davanti ad atti terroristici sapientemente organizzati”.
A parlare è il professore Silvano Riggio, docente di Ecologia all’università di Palermo. Con lui commentiamo questa estate siciliana di fuoco. Da sempre in prima fila nella difesa dell’ambiente, il docente ci racconta le sue impressioni su quanto sta succedendo nelle aree verdi della nostra Isola. O meglio, in quello che resta nelle aree verdi della Sicilia.
Intanto, gli facciamo notare, c’è un Governo regionale disattento, che ha ‘risparmiato’ sulle attività di prevenzione degli incendi: niente pulizia del sottobosco a partire da aprile, niente viali parafuoco. E operai forestali che hanno iniziato a lavorare nella terza decade di giugno…
“Indubbiamente l’assenza di attività di prevenzione degli incendi, in questa storia, ha avuto un ruolo importante. Chi ha organizzato questi atti terroristici contro l’ambiente siciliano ne ha approfittato”.
A suo avviso, dietro i roghi di questi giorni, c’è una strategia criminale?
“Sì. E’ impressionante la sequenza degli incendi, che si snodano da un capo all’altro dell’Isola. Ripeto, dietro questi fatti c’è una sapiente regia. Qualcuno ha approfittato del momento per scatenare l’interno: le aree verdi senza le attività di prevenzione effettuate, il grande caldo, in qualche caso anche il vento. Troppe coincidenze”.
Sa, dalle nostre parti c’è chi fa ancora confusione con l’autocombustione. Facciamo un po’ di chiarezza su tale argomento?
“L’autocombustione esiste in natura. Ma ci vogliono le piogge e i terreni bagnati. I funghi e i batteri, provocando le fermentazioni, fanno in modo che la temperatura nel terreno si alzi. Poi arriva un fulmine ed esplode l’incendio. L’autocombustione, in natura, è un fatto positivo perché rinnova le foreste. Evita che si distruggano per sempre. Ma questo, lo ribadisco, non è il caso della Sicilia. Da noi siamo davanti a una strategia criminale di stampo terroristico”.
fonte I Nuovi Vespri
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