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In Sicilia 62 casi di coronavirus, Palermo deserta
10 Mar 2020 13:04
Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno analizzato 955 tamponi, di cui 881 negativi e 12 in attesa dei risultati. Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 62 campioni, otto in più di ieri, di cui 16 già validati da Roma (cinque a Palermo e undici a Catania).
Risultano ricoverati 19 pazienti (sette a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) di cui uno in terapia intensiva per precauzione, mentre 41 sono in isolamento domiciliare e 2 sono guariti. Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi, in merito all’emergenza Coronavirus, cosi’ come comunicato dalla Regione Siciliana alla Unita’ di crisi nazionale.
Il prossimo aggiornamento avverra’ domani, fanno sapere dalla presidenza della Regione Siciliana, che raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti gli interessati possono visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.
Intanto, Palermo si è presentata semi-deserta nel primo giorno dell’entrata in vigore del decreto “Io resto a casa”. Dopo l’annuncio, da parte del premier Giuseppe Conte, che tutta l’Italia sarebbe diventata ‘zona protetta’, ieri sera, nel capoluogo siciliano era partito l’assalto ai supermercati per cercare di acquistare beni alimentari per far fronte alle restrizioni e limitazioni degli spostamenti imposti dal Governo per evitare il contagio del coronavirus. Il decreto prevede inoltre la sospensione delle attività scolastiche e delle università fino al 3 aprile, lo stop ad ogni forma di assembramento e alle competizioni sportive.
Bisogna quindi evitare tutti gli spostamenti fatti salvi quelli “motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità” e quelli “per motivi di salute”. Il messaggio principale mandato è stato però quello di “stare a casa” e muoversi solamente in caso di estrema necessità attraverso un’autocertificazione sui motivi. Motivazione che dovrà naturalmente essere corrispondente al vero, col rischio, in caso contrario, di doverne rispondere a livello penale.
A partire dalla mattinata, Palermo si muove lentamente, poca gente che circola con i propri mezzi, ancor meno a piedi nelle vie del centro cittadino dove i pochissimi passanti sono per lo più attrezzati di mascherina e salviette monouso da utilizzare dopo avere toccato o preso qualcosa all’interno di negozi o supermercati. Questi ultimi si sono attrezzati in modo da evitare che i dipendenti stiano in stretto contatto con i clienti. Le persone che parlano tra loro lo fanno a debita distanza. Sembra che Palermo segua le regole del decreto alla lettera.
(ITALPRESS).
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