IN MEMORIA DI NUNZIO DI PASQUALE A DIECI ANNI DALLA SUA SCOMPARSA

Al decimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 13 aprile 2003, Nunzio Di Pasquale sembra purtroppo dimenticato da molti, assieme a tante altre personalità che hanno reso la cultura e la città di Ragusa ancor più ricca di opere dell’ingegno umano. Ma chi di certo non lo ha dimenticato è Pietro Maltese, che con Di Pasquale aveva un rapporto di amicizia e di apprendimento e che ci ha fornito questo ricordo del Maestro che ha segnato l’arte ragusana degli ultimi cinquant’anni.

Abilissimo incisore, oltre che scultore e disegnatore, Di Pasquale ha segnato con le sue opere mezzo secolo di cultura artistica iblea. Nato a Caltagirone nel 1930 ma sempre vissuto a Ragusa, Di Pasquale è stato, dal 1992, scultore ufficiale dell’Accademia Nazionale dei Sartori di Roma. La sua arte si caratterizza per la costante apertura a soluzioni proiettate nel “futuro”, soluzioni che fondono la scultura con l’urbanistica e di cui ricordiamo – fra le sue preziose e  numerose opere presenti in altrettante piazze della provincia iblea e di tutta Italia – “L’isola spaziale” presente a Piazza Malta, Marina di Ragusa e “L’ascesa” di Piazza degli Studi a Santa Croce Camerina. Opere, queste, che hanno rappresentato una vera e propria sfida per la loro “futuribilità”. Le sculture del maestro Di Pasquale parlano il linguaggio delle luci notturne e diurne della città, quasi a ritrovare “comunicazione nell’ incomunicabilità, parole nei silenzi obbligati di una vita frenetica”, come ha annotato il critico Carmelo Arezzo. Fra le opere che caratterizzano l’arredo urbano di Ragusa ricordiamo “L’Atleta” scultura ancora in attesa di collocamento dopo esser stata estirpata dalla sua sede in via Natalelli, mentre sul ponte vecchio, vicino al Tribunale, si può visionare “Padre Scopetta”, scultura in bronzo situata dentro il Municipio “G.B. Hodierna”. Altre opere importanti si trovano in Piazza Santa Domenica, in via Archimede, ed ancora in via G. di Vittorio presso l’ufficio provinciale, oltre che alla Camera di Commercio di Ragusa.

Pietro Maltese, suo amico e allievo, vuole ricordarlo come “l’uomo di acciaio”, appellativo con cui lo stesso Di Pasquale amava definirsi.

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