Immigrazione e rimpatri volontari assistiti: un tavolo in Prefettura

Garantire piena diffusione e circolarità delle informazioni, in un’ottica di rafforzamento complessivo della governance del fenomeno migratorio sul territorio.

Sono questi gli obiettivi del Tavolo Istituzionale promosso dalla Prefettura di Ragusa, in sinergia con l’OIM – Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, che si è tenuto stamani presso il Palazzo del Governo, finalizzato, in particolare, a diffondere la conoscenza dei progetti in materia di Rimpatrio Volontario Assistito. Al Tavolo, presieduto dal Prefetto Filippina Cocuzza, hanno partecipato i vertici provinciali delle Forze di Polizia, i Sindaci o loro delegati, l’ASP di Ragusa, i Dirigenti del Centro per l’impiego e dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Si tratta di iniziative volte ad offrire ai cittadini stranieri – in posizione regolare perché già godono di protezione internazionale o perché in attesa di conoscere l’esito della richiesta di protezione, o anche irregolare in quanto è stata loro denegata in via definitiva la domanda di protezione – l’opportunità di far rientro su base esclusivamente volontaria nel Paese di origine fruendo di un percorso di reintegrazione personalizzato, realizzato con fondi europei finanziati nel quadro del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI).

I percorsi individuali potranno prevedere svariate forme di assistenza finalizzate all’inserimento abitativo, all’istruzione, alla formazione professionale nel Paese terzo, allo studio di fattibilità/business plan propedeutico allo start up di impresa, al supporto ad iniziative imprenditoriali ed all’inserimento lavorativo. L’obiettivo è, infatti, quello di offrire al migrante l’opportunità di una nuova fase di vita nel proprio Paese, dopo aver acquisito conoscenze ed esperienze utili al rientro in patria e, pertanto, di migliorare la propria condizione e quella della propria famiglia proponendo la possibilità di un lavoro dipendente o autonomo nell’ambiente di origine e ripristinando i legami con la famiglia. La peculiarità dei progetti consiste nel fatto che i fondi non vengono erogati direttamente allo straniero, ma all’organizzazione che gestisce il progetto che avrà la responsabilità del reinserimento e della predisposizione dei piani personalizzati di rientro.

In quest’ambito è stato presentato anche l’analogo progetto RE.V.ITA. – Ritorno volontario assistito, già curato da O.I.M. e sperimentato negli ultimi anni al quale si intende dare ulteriore diffusione nell’intento di consentire ai migranti di conoscere appieno le potenzialità di assistenza delle quali possono fruire ove ritengano di fare rientro nel proprio Paese di origine.

Nell’occasione sono stati illustrati anche altri progetti volti a dare risposta alle principali problematiche connesse all’integrazione degli stranieri sul territorio nazionale, tra i quali, in particolare, il progetto ATES – Piattaforma informatica per la registrazione dei dati sanitari dei migranti, volto ad avere un maggiore controllo sugli aspetti prettamente sanitari, ed altri relativi alle attività dell’O.I.M. in tema di prevenzione dei fenomeni di tratta (ADITUS) e sfruttamento lavorativo.

In particolare, poi, in merito alla prevenzione dello sfruttamento lavorativo, la Prefettura ha già attuato un progetto di Capacity building, in partenariato con l’OIM e l’ASP, che si è concluso il 30 giugno scorso. Le azioni realizzate, che hanno avuto un buon impatto strutturale con benefici duraturi, hanno ispirato una nuova proposta progettuale, in partenariato ancora una volta con l’OIM e con la Prefettura di Siracusa.

A tal proposito, la Prefettura di Ragusa ha recentemente riattivato il tavolo tecnico per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni di sfruttamento lavorativo, proponendo un importante protocollo di intesa, già approvato in sede ministeriale, che vede il coinvolgimento di Istituzioni, associazioni di categoria, Forze dell’Ordine e privato sociale.

L’impegno comune nei prossimi mesi dovrà essere quindi rivolto a favorire la massima comunicazione e collaborazione per consentire nuovi ed efficaci interventi sul territorio, impegno cha avrà quale fulcro di azione il Centro Polifunzionale, luogo di connessione e di incontro di attività, progetti, organizzazioni, associazioni e istituzioni per una gestione ottimale del fenomeno migratorio e dell’integrazione.

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