Il vice presidente di Moderna Italia, il vittoriese Andrea Carfì: “Presto un nuovo farmaco contro le varianti più pericolose”

Sono le varianti la vera incognita della campagna vaccinale. In che misura facciano perdere efficacia ai vaccini e come se ne esce lo spiega in un’intervista al quotidiano La Stampa Andrea Carfì, responsabile delle ricerca sulle malattie infettive e vice Presidente di Moderna.

Che conferma: presto arriverà il nuovo farmaco contro le varianti più pericolose. “Sei mesi dopo la vaccinazione con il prodotto originario abbiamo somministrato una terza dose di vaccino con la sequenza della variante sudafricana oppure con un mix, al 50% con la sequenza del virus originario e l’altra metà con quella sudafricana. Dopo questo richiamo i livelli delle difese anticorpali sono tornati ad essere gli stessi che abbiamo osservato subito dopo la somministrazione delle prime due dosi.

E questo sia rispetto alla variante sudafricana che a quella brasiliana”, sottolinea. “Stiamo sperimentando con successo un dosaggio più basso, di 50 microgrammi rispetto ai 100 della versione che si sta attualmente somministrando. Ma abbiamo iniziato a testare anche il dosaggio da 20 microgrammi. Con i dosaggi ridotti e gli investimenti che stiamo facendo in produzione nel 2022 contiamo di poter distribuire 3 miliardi di dosi. Il triplo rispetto a quelle di quest’anno”, aggiunge Carfì.

“Il nostro compito a farci trovare pronti con nuove versioni del vaccino qualora spuntassero altre varianti insidiose”, insiste ancora Carfì. E quanto tempo impiegate a resettare un vaccino su una nuova variante? “In questo caso ci sono voluti 35 giorni per generare il vaccino e due settimane di studi clinici per avere dati sulle risposte anticorpali. Può sembrare poco ma in realtà dobbiamo solo cambiare la sequenza dell’Rna messaggero. È la produzione poi a richiedere tempo”, commenta.

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