IL VERO CAMBIAMENTO NON STA NELL’ANDARE CONTRO

Il ruolo delle donne in politica è un argomento fortemente dibattuto che con la scesa in campo di donne alla corte di Berlusconi ha in un certo modo quasi intaccato la dignità delle stesse. Quando scendono in campo se da una parte spesso le vengono offerti ruoli marginali è altrettanto vero che altrettanto spesso partecipano alle riunioni politiche con scarso interesse, giusto perché sono le mogli di… o le fidanzate di… Fatta la giusta premessa, nel nostro piccolo, anzi piccolissimo, ci ha molto colpito questa ragazza, una nuvola di capelli, occhiali, e piglio deciso che siede al tavolo delle trattative dell’associazione di cui fa parte “Generazione Santa Croce” durante una riunione per cercare accordi politici con altri movimenti, che raccoglie la “sfida” che le ha lanciato il presidente del consiglio della cittadina sulle differenze tra organizzare un evento anche con scopi sociali e la guida della città dal momento che Santa Croce si avvia a nominare un nuovo sindaco.

Si chiama Santina Caccamo, 27 anni, laureata in economia, lavora in banca e sta studiando per un master. Cambiare il volto della politica è uno dei suoi scopi e con lei ci siamo divertiti a fare il gioco del se fosse iniziando da alcune problematiche sociali

D.Se Santina fosse l’assessore ai servizi sociali del comune di Santa Croce e dovesse dire no alle richieste che provengono da fasce più deboli?

R: Lo farei. Certamente dopo avere consultato gli uffici e guardato le carte prenderei la decisione che faccia il bene di tutta la collettività e spiegando i motivi della decisione. La chiarezza o meglio la sua mancanza sono uno dei punti deboli della politica.

D.Se Santina Caccamo fosse uno degli amministratori rinuncerebbe al gettone di presenza.

R: Smettiamo di fare demagogia. Se ci si impegna e lo si fa a tempo pieno, con coscienza e competenza è giusto che in qualche modo si venga “ricompensati”. La politica non è volontariato. Certo non sono d’accordo sui privilegi, sulle baby pensioni o sulle auto blu ma una retribuzione va data altrimenti diventerebbe “roba” da ricchi.

D: Hai detto che per una decisione che faccia il bene della collettività consulteresti le carte e gli uffici. Se all’interno della macchina burocratica ti rendessi conto che gli “uffici” non sono in grado di svolgere al meglio il lavoro?

R: Sarei impopolarissima. Corsi di formazione e spiegare bene che nessuno è intoccabile. Competenza è la mia parola d’ordine.

D: E’ diventata moda disegnare la città ce vorrei. Com’è la città che vorrebbe Santina Caccamo?

R: Tre sono i punti indispensabili: Uno: competenza. Riferita a chi la guida

 Due: Efficienza: controllo su chi fa le cose. Né sprechi di risorse né di tempo. Lavorare tutti per lavorare meglio.

Tre: Nessun tornaconto personale. Mettere in campo una “rivoluzione” di idee.

Non potevamo esimerci dal chiederle quanto l’essere donna la renda “diversa” all’interno del gruppo.

R: Nessuna discriminazione. Il cambiamento nei giovani, almeno nel mio gruppo inizia da qui. Dalle piccole cose.

Anche se giovane ha già la concretezza delle donne. Nessuna demagogia nelle sue risposte. Non so quanti uomini, con il clima politico che si respira avrebbero ammesso che chi fa politica seriamente va se non pagato almeno compensato in parte. Che se la macchina burocratica non funziona va cambiata ma dall’altra parte le donne sono abituate ad educare i figli. A punirli o premiarli, volete che messe nella giusta condizione non possano cambiare la politica?

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