Il riuso per “continuare” la città. Le proposte degli architetti

Sesto appuntamento, ieri a Ragusa, con il ciclo di iniziative denominate “Il riuso per continuare la città” promosse dall’Ordine degli architetti di Ragusa e dalla Fondazione Arch in occasione dell’anniversario per i 40 anni della costituzione dell’Ordine. Ieri pomeriggio, è stato il prestigioso palazzo della Prefettura a fare da cornice alla lecture di Paolo Brescia, contitolare dello studio Obr assieme a Tommaso Principi.

Lo studio Obr ha vinto il concorso per la realizzazione della terrazza della Triennale di Milano, all’interno del Parco Sempione. “La condizione contemporanea – ha spiegato Brescia – è quella di costruire sul costruito, dovendo limitare al massimo il consumo del territorio e attivare interventi che valorizzino ciò che ci è stato tramandato dalle altre generazioni. Occorre una visione unitaria in cui l’opera deve essere vista come un tutt’uno con la città. Sono venuto a Ragusa per condividere con i colleghi le esperienze fatte ed il nostro approccio progettuale che cerca di indagare modi di intervenire specifici. E’ un percorso che crediamo debba essere evolutivo, cooperativo. L’architettura è il risultato di questo processo”.

Tra gli altri lavori, lo studio Obr sta curando quello per la realizzazione del parco centrale a Prato e quello del comparto stazioni a Varese. A presentare la lecture di Brescia, è stato Michele Nastasi, fotografo e redattore della rivista Lotus International, il cui lavoro denominato “Scopic High Line” è l’oggetto della mostra inaugurata ieri sera a palazzo Lupis in corso Italia 88, mostra che proseguirà sino al 5 maggio (orari 10-13,30/15,30-20,30). “Ho voluto presentare un’ esperienza – ha detto Nastasi – in cui la visione, cioè il guardare e l’essere guardati, cambia completamente il modo di percepire la città, di capirla e di comprenderla.

A New York il caso è proprio quello dell’High Line, un parco lineare sopraelevato, realizzato sulla vecchia ferrovia, attraverso cui si è innescato un processo di rigenerazione urbana che ha modificato radicalmente una intera parte di Manhattan”. Il prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza, che ha aperto i lavori, si è detta entusiasta del fatto che gli architetti abbiano scelto il palazzo della Prefettura per un incontro del genere.

“La filosofia della Prefettura – ha detto – è quella di garantire ospitalità a tutte le espressioni della società civile. Ci sembra giusto e doveroso che questo palazzo possa essere fruibile a tutta la collettività ragusana e non. A maggior ragione se si tratta di un incontro di architettura, tematica che mi sembra tra le più consone se riferite alla bellezza di questo palazzo. Il riuso? Ho un mio pensiero. Il territorio è stato saccheggiato ampiamente così come numerose sono state le distorsioni in campo ambientale. Occorre che il territorio possa essere riqualificato, valorizzato, riutilizzato, valorizzando gli spazi, e ce ne sono parecchi, all’interno della cinta urbana”.

Sono intervenuti tra gli altri il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, e il sindaco di Giarratana, Lino Giaquinta. I presidenti dell’Ordine e della Fondazione, rispettivamente Salvo Scollo e Vittorio Battaglia, sono rimasti molto soddisfatti dall’esito degli incontri di ieri. “Il tema del riuso – dicono – è aperto all’ambiente, profondamente attuale. Moltissimi edifici prima sono stati utilizzati e poi abbandonati totalmente, creando un sistema di degrado urbano anche attorno ad essi stessi. Per una maggiore conservazione del territorio è invece necessario attivare una serie di meccanismi che consentano di rivitalizzare quelli già esistente. Ed è il tipo di sensibilizzazione che vogliamo cercare di promuovere anche attraverso questi confronti”.

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