“IL RISPETTO DI CIÒ CHE PER GLI ALTRI È UNA REALTÀ SACRA..”

 

Il 30 Agosto del 2013 Benedetto XVI, Papa  emerito, rispondeva al matematico ateo  Piergiorgio    Odifreddi  che gli aveva indirizzato una lunga lettera  in cui si proponeva “di intavolare una seria discussione  sul rapporto tra  fede e ragione”.

Ratzinger  rispondeva  punto per punto, con molto rispetto dell’interlocutore, a tutte le obiezioni  sulla fede avanzate da Odifreddi . Verso la fine della lettera scriveva:

“ ..Lei si spinge fino al punto di porre la domanda se Gesù non sia stato magari uno dei tanti ciarlatani che con magie e trucchi, hanno sedotto il popolo sprovveduto.

E anche se questo è espresso soltanto nella forma di una domanda e, grazie a Dio, non appare come tesi, il rispetto di ciò che per altri è una realtà sacra dovrebbe trattenerLa da ingiurie del genere.” (“Caro papa teologo, caro matematico ateo” pag. 125)

Ecco il punto “il rispetto di ciò che per gli altri è una realtà sacra..”

In questi giorni di accesi dibattiti  sulla  libertà di espressione, come la intendiamo nel mondo occidentale, sul diritto alla satira senza limiti, ho sentito dire solo a Corrado Augias , una persona sulla cui laicità nessuno può avanzare dubbi,  che  la satira di Charlie talora era anche sgradevole e non risparmiava  né l’Islam, né il Cristianesimo  né l’Ebraismo (quest’ultimo meno attaccato  dalle altre due fedi.)

Non ci sono parole  bastanti per condannare  il massacro  e il ricorso al terrorismo da frange impazzite  del mondo islamico , da cui giustamente hanno preso le distanze  gli esponenti  dell’Islam moderato. Un terrorismo che il mondo occidentale deve riuscire a prevenire e a combattere  pena la fine della nostra stessa civiltà.

Tra l’altro  i terroristi dell’ISIS  ammazzano non solo i cristiani ma anche i musulmani che non la pensano come loro.

Non si deve morire  perchè altri non Ti riconoscono il diritto alla liberrtà di espressione che è sacro nel mondo occidentale. Ma, come diceva Augias, gli appartenenti a due mondi, quello occidentale e quello islamico che hanno avuto una storia molto diversa e che sino a qualche decennio fa erano lontani, ora convivono in Europa, in America, in Australia.

L’Occidente deve in maniera intransigente chiedere il rispetto della sua civiltà, delle conquiste che dobbiamo all’illuminismo europeo, dei diritti dell’uomo proclamati dalla Rivoluzione Francese e dalle Nazioni Unite, il riconoscimento della dignità della donna ma deve garantire anche

“Il rispetto di ciò che per gli altri è una realtà sacra..”

E non tanto per la paura delle frange impazzite,  quanto per mettere in atto quel principio che dobbiamo all’Illuminismo:

“Il mio diritto ha un limite nel diritto dell’altro.”

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