Il ricorso al Tar contro il dissesto di Chiaramonte. L’ex sindaco Gurrieri rinuncia alla sospensiva

L’ex sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastaino Gurrieri, ha rinunciato alla sospensiva nel ricorso presentato al Tar contro la dichiarazione di dissesto del comune di Chiaramonte Gulfi.

Gurrieri ha presentato il ricorso un mese fa e, nell’attesa dell’udienza di merito, aveva presentato una richiesta di sospensiva, ritenendo che potesse esserci, nelle more, un danno grave e irreparabile per il comune.

Nell’udienza cautelare di questa mattina davanti al Tar l’avvocato Santi Pappalardo, che rappresentava l’ex primo cittadino, ha rinunciato alla richiesta di sospensiva. Nel ricorso presentato da Gurrieri si è unita anche la cooperativa Dafne, che ha operato fornendo dei servizi al comune nel periodo della sindacatura Gurrieri.

Si andrà quindi direttamente all’udienza di merito che dovrà essere fissata dal Tar e che verosimilmente sarà fissata tra qualche mese.

Gurrieri: “Abbiamo chiesto la nomina di un CTU per valutare la documentazione”

“L’amministrazione ha prodotto una vasta mole di documenti che devono essere esaminati e studiati – ha detto Gurrieri – per questo abbiamo deciso di rinunciare. Comunque chiederemo al Tar la nomina di un consulente tecnico (CTU) che possa valutare la documentazione del comune, ma anche la relazione redatta dal dottor Angelo Fraschilla, che noi abbiamo presentato”.

Gurrieri precisa che non si è trattato di una rinuncia, bensì di una soluzione concordata con il giudice per giungere in tempi brevi alla fissazione dell’udienza di merito. “È nell’interesse di tutti addivenire subito all’udienza di merito e definire il giudizio nel più breve tempo possibile. Si è quindi convenuto sull’opportunità di superare la richiesta di sospensiva e di chiedere di fissare in tempi brevi la data dell’udienza”.

Il sindaco Cutello: “L’amministrazione Gurrieri non ha saputo controllare la spesa”

Il sindaco Mario Cutello, che era presente all’udienza, ha commentato: “Noi siamo assolutamente sereni sulla nostra posizione. Abbiamo prodotto la documentazione che attesta su quali basi è stato proclamato il dissesto e il nostro legale, l’avvocato Andrea Nicosia, ha prodotto una memoria difensiva completa. Nessuno avrebbe voluto il dissesto, ma la situazione che si era determinata lo ha reso inevitabile. Lo attestano i numeri prodotti dai nostri uffici e confermati dai revisori dei conti”. Cutello aggiunge: “Mi chiedo perché l’ex sindaco Gurrieri abbia rinunciato alla sospensiva, chiedendo di andare subito al giudizio di merito. Probabilmente si tratta di un segnale di debolezza. La dichiarazione di dissesto è causata da un’amministrazione che non ha saputo assolutamente controllare la spesa e che cui ha consegnato una situazione debitoria pesante e purtroppo insostenibile per l’ente. Noi continueremo nell’opera di risanamento dell’ente. Chi ha causato il dissesto ne risponderà nelle sedi competenti”.

Ora sarà fissata la data dell’udienza davanti al Tar. Il Tribunale amministrativo regionale dovrà decidere sulla legittimità degli atti che sono stati prodotti dalla giunta Cutello e ratificati dal voto del consiglio comunale, il 15 settembre scorso. A votare il dissesto sono stati gli otto consiglieri comunali di maggioranza; i quattro consiglieri della lista Gaetano Iacono sindaco espressero voto contrario. Oggi, i consiglieri di quella lista sono solo due. Due consiglieri hanno lasciato il gruppo di minoranza, costituendo il gruppo misto.

Il comune di Chiaramonte è andato in dissesto con un disavanzo certificato di 8.761.184,47 euro e un debito verso 87 fornitori e creditori per un ammontare complessivo di 3.890.000.

Questi numeri e gli atti prodotti dalla dichiarazione di dissesto saranno al vaglio della Corte dei Conti.

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