Il raddoppio della Ragusa – Catania inizierà a novembre 2021. Parola del viceministro Cancelleri. Musumeci non sarà il commissario straordinario ma arriverà un tecnico

La Ragusa-Catania non è dimenticata dal governo nazionale, che invece sta lavorando per far sì che tutte le procedure vadano in porto prima possibile permettendo l’avvio dei lavori già alla fine del prossimo anno. Non c’è ancora una data precisa ma si presume di posare la prima pietra di quello che sarà un cantiere innovativo, già a novembre del 2021. Ma si lavorerà anche per anticipare quella possibile data. Lo conferma il viceministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, che risponde alle nostre domande dopo che dal territorio sono emerse preoccupazioni e perplessità, in particolare dal comitato di osservazione del progetto di raddoppio.

Cancelleri spiega che «il progetto sta andando avanti e che già entro un paio di settimane, forse una decina di giorni, si avrà la nomina del commissario straordinario che si occuperà di seguire da vicino tutto l’iter burocratico e l’appalto stesso del raddoppio della Ragusa – Catania». “L’elenco delle opere da commissariare con i relativi nomi dei commissari sono alla firma della presidenza del Consiglio. Sono nomi che – spiega il viceministro – si stanno valutando con le forze di maggioranza per vedere se c’è la quadra da tutti i punti di vista.

Il presidente Conte vuol essere certo che non ci siano scontenti, è una valutazione che comunque si concluderà nei prossimi giorni, penso la prossima settimana». «La nomina del commissario, è bene chiarirlo – spiega il viceministro – non preclude l’intervento dell’Anas che è la stazione appaltante perché l’intento è sempre quello: partire entro il 2021 con la consegna dei lavori e la posa della prima pietra anche grazie al decreto legge sulle semplificazioni che permetterà di velocizzare alcuni importanti passaggi. Dunque la stazione appaltante, anche senza commissario, può muoversi come sta facendo. Insomma questo progetto non è parcheggiato in attesa del commissario. Chi dice questo, in buona o malafede, sta ovviamente sbagliando.

Una cosa sia chiara: si va avanti, questa strada è e resta un’opera strategica di interesse nazionale. In generale grazie a questo governo nazionale la Sicilia è destinataria di una mole incredibile di investimenti, come 12 miliardi di euro per opere ferroviarie, 4 miliardi per le opere stradali e queste somme riguardano il contratto di governo ma con il recovery found sicuramente potremo avere il raddoppio di queste somme”. Cancelleri ribadisce che la RagusaCatania non è solo un obiettivo nazionale, ma anche suo personale oltre che per competenza: da viceministro detiene la delega per il coordinamento dei vari commissari da indicare. “Resta un obiettivo per tutti, per me in prima persona considerato che tra le mie deleghe c’è quella del coordinamento dei commissari che saranno nominati”.

In quella lista che il presidente Conte firmerà, alla voce raddoppio Ragusa – Catania, come commissario, ci dicono alcune fonti da Roma, non c’è il nome di Nello Musumeci, cioè quel nome che la Regione, nel concedere il “prestito” delle somme necessarie allo Stato, ha posto come assoluta e imprescindibile condizione. Ci conferma che non c’è quel nome? E in caso, come farete con la Regione? “La scelta del governo, condivisa dai gruppi di maggioranza, è di indicare per tutte le opere da commissariare dei tecnici e non politici, persone che, in base a competenza ed esperienza, devono garantire tempi rapidi. Tutti i 50 commissari saranno dei tecnici. Il fatto che non ci sia in quella casella il nome di Musumeci non credo potrà rappresentare un problema perché penso che la Regione, con senso di responsabilità che deve essere di tutti per quest’opera, non farà di certo ostruzionismo. Del resto il commissario può anche nominare un sub-commissario che sceglierà lui stesso. Spero dunque che quelle dichiarazioni riguardanti la condizione imprescindibile non resti in piedi perché la sfida vera è quella dell’apertura dei cantieri e non di questa o quella nomina”.
fonte La Sicilia – Michele Barbagallo

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