IL PRESEPE VIVENTE A CHIARAMONTE GULFI

                                                                

Una magica atmosfera. Per un magico Natale. E’ quello che si è regalato la comunità di Chiaramonte Gulfi. Con la rappresentazione, dopo dieci anni di pausa, del presepe vivente. Ieri la “prima” che ha riscosso grandissimo successo. Numerosi i visitatori provenienti da ogni parte della provincia incuriositi da questo nuovo inizio. Un inizio fortemente voluto dall’Amministrazione comunale che, sindaco Vito Fornaro in testa, ha cercato di sostenere in tutti i modi l’organizzazione dell’evento affidato alla Consulta giovanile guidata da Giancarlo Catania. “Ma ci siamo avvalsi – afferma il primo cittadino – della collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà della nostra cittadina che si sono entusiasmati a ridare vita ad un progetto che abbiamo voluto fosse ripreso basandosi sulla tradizione del presepe di una volta a Chiaramonte, quello che faceva rivivere le sensazioni e le figure dei tempi che furono. E devo dire che tutti, ragazzi, giovani e meno giovani, hanno interpretato con lo spirito giusto questa iniziativa, prestando la massima cura anche ai particolari”. Il percorso del presepe vivente di Chiaramonte, che sarà replicato oggi, 26 dicembre, ma anche il 30, l’1 gennaio e il 6 gennaio, con inizio alle 17,30 e sino alle 22,30, è stato ricavato tra i vicoli e le scale dell’antico centro storico di Chiaramonte. Molti i bassi in disuso riattati in cui sono state ambientate le varie scene del presepe. Una ricostruzione storica legata alla Chiaramonte degli anni Quaranta-Cinquanta. Una ricerca minuziosa dei particolari per fare rivivere, il più possibile, le atmosfere dei tempi andati. Dopo la processione da piazza Duomo, con San Giuseppe, la Madonna, in sella ad un asinello, preceduti da tre legionari romani, con al seguito gli angioletti e i pastori, il corteo si è spostato nel sito in cui è ambientato il presepe. La Sacra Famiglia si è sistemata nella grotta con la presenza, oltre dell’asinello, anche del bue. Da sottolineare la presenza di un bimbo in carne e ossa per il “ruolo” di Gesù Bambino. Ma poi le tante scene fatte rivivere, dalla stireria alle comari che preparano il pane, dalla sala da barba al fabbro ferraio, dal maniscalco al fasciatore di saggina, dall’osteria alle donne che fanno il bucato, oltre a numerose altre, sono state interpretate con il dovuto grado di compenetrazione e soprattutto facendo affidamento a materiali il più possibile originali. “I nostri ragazzi – dice Giancarlo Catania – si sono rivolti ai nonni o comunque a gente avanti con gli anni per cercare di recuperare tutto il materiale che ha rappresentato la base di partenza della nostra rappresentazione. Abbiamo cercato di curare tutto con la massima attenzione, nei minimi dettagli. E’ stato faticoso ripulire i bassi e installare all’interno di ciascuno di questi il materiale che ha fatto rivivere un piccolo quadro della civiltà contadina di un tempo. Devo ringraziare davvero tutti per l’entusiasmo con cui hanno affrontato questo nuovo progetto. Speriamo di essere riusciti a creare un evento che farà parlare di sé”. Il sindaco e i componenti della Giunta (il vice Laura Turcis, gli assessori Alessandro Cascone, Salvatore Vargetto e Luciana Scollo) hanno partecipato alla rappresentazione della “prima”. E non poteva mancare la foto ricordo in un ambiente molto speciale come quello della grotta della Natività.

 

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