IL PARTITO DEMOCRATICO ADERISCE E PARTECIPA ALLA “MARCIA LENTA” DEL 14 APRILE

Il Partito Democratico ribadisce l’adesione e la partecipazione alla “marcia lenta” del 14 aprile prossimo, così come deciso la settimana scorsa dal Comitato ristretto sulla base delle indicazioni degli stati generali, per rilanciare la realizzazione della 514 Ragusa-Catania e l’apertura dell’aeroporto di Comiso.

Dichiara il segretario provinciale Salvo Zago: “Per sostenere le ragioni della protesta il Pd sarà presente con i dirigenti provinciali, delegazioni dei comuni, amministratori e deputati regionali. Bisogna rimuovere gli ostacoli che ancora impediscono la definizione dei percorsi che devono portare al raddoppio dell’importante arteria e alla non più rinviabile apertura dell’aeroscalo.

Di fronte a queste occasioni di sviluppo del nostro territorio è giusto e sacrosanto che si sviluppi un’azione la più unitaria possibile da parte di tutte le forze politiche, con il coinvolgimento di istituzioni, categorie, organizzazioni economiche e imprenditoriali, organizzazioni sindacali e quanti, senza esclusione alcuna, hanno a cuore queste problematiche. Solo con tale unità si potrà riuscire nell’intento di ottenere la conferma della disponibilità della quota del finanziamento regionale da parte del presidente della Regione e la firma dello schema di convenzione da parte del ministro dell’Economia. Quindi atti concreti e ufficiali da cui far dipendere le nostre azioni e non polemiche che, per quanto utili e legittime, possono non aiutare la definizione di strategie e obiettivi.

Da troppo tempo la provincia di Ragusa continua ad essere penalizzata dall’assenza di infrastrutture moderne ed efficienti e non possono essere più giustificabili i colpevoli ritardi del governo nazionale. Come quello che, a causa della mancata firma del ministro Tremonti sul relativo decreto, ostacola l’apertura al traffico dell’aeroporto di Comiso. 

Bene dunque la protesta del 14 aprile che speriamo possa essere evitata da risposte e fatti concreti sapendo bene, e quindi mettendo nel conto, che quella del 14 potrebbe essere la prima di una lunga serie di iniziative fino all’ottenimento di quello che sono i nostri diritti. La provincia di Ragusa non vuole più e non può, così come l’intera Sicilia e il Mezzogiorno d’Italia, subire le penalizzanti scelte del governo Berlusconi, che si è contraddistinto come il più antimeridionalista della storia repubblicana del nostro paese”.

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