Il paradosso sanità: lunghe liste d’attesa, ci sono i soldi ma non ancora le soluzioni

Una no stop domani all’Asp 7 di Ragusa che dovrà fornire alla Regione i numeri delle liste di attesa e le somme necessarie per smartirle.

Sarà una giornata, quella di domani, di grande impegno per l’Azienda sanitaria iblea chiamata, così come tutte le altre aziende dell’isola, a fornire i numeri delle liste di attesa per interventi chirurgici e prestazioni. L’Assessorato regionale alla sanità ha fissato, infatti, al 19 giugno 2023 la data ultima per venire in possesso dei numeri delle liste di attese a Palermo. Ci sarebbe una ragione alla base di questa procedura sulla quale l’Assessorato punta per conoscere lo stato delle liste di attesa in tutta l’isola: da Roma, dal Ministero della salute, infatti, dovrebbero arrivare delle somme importanti proprio per individuare dei programmi da mettere in attuazione al fine di evitare che le liste di attesa diventino sempre più lunghe ed i bisogni dei cittadini rimangano al palo con forti rischi e sofferenze.

Le liste di attesa sono un problema nazionale.

“Proprio così, è un problema nazionale che si investe anche la nostra Regione e di conseguenza la provincia iblea, la nostra – spiega il direttore sanitario dell’Asp 7 di Ragusa, Raffaele Elia – da Roma è atteso un finanziamento con somme destinate proprio ad affrontare questo problema. A Palermo si procederà, poi, con la ripartizione dei fondi alle aziende sanitarie dell’isola. Naturalmente dopo avere contezza dei numeri. Per questo da domani saremo al lavoro per verificare tutti i dati, non ci fermeremo fino a quando non saremo in grado di comunicare all’Assessorato regionale il quadro esatto. Si dovranno verificare le liste di attesa per prestazioni o interventi chirurgici a partire dal 2020 per continuare al 2021 ed al 2022. Dai numeri che verranno fuori si dovrà calcolare la somma che dovremo chiedere alla Regione inserendo i dati nella piattaforma regionale – conclude il direttore Elia – c’è la probabilità, in questo esame dettagliato delle liste di attesa, che alcune prestazione siano state eseguite fuori dalle strutture sanitarie iblee o che siano state annullate. Esamineremo lo stato di fatto per essere puntuali su quanto viene chiesto dal Dipartimento programmazione della Regione Sicilia che ci trasferirà poi le somme, nella parte che ci spetta, finanziate dal Ministero della Salute”.

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