Il panino Big Mac compie 50 anni. Anche al McDonald’s Ragusa oggi a soli 50 centesimi

McDonald’s festeggia i 50 anni del Big Mac, *organizzando un compleanno speciale*, all’insegna della solidarietà: Oggi *20 settembre, dalle 19 alle 23 il panino verrà infatti venduto al prezzo di 50 centesimi e tutti i ricavi saranno donati in beneficenza a Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald, *che ogni anno aiuta migliaia di bambini malati e le loro famiglie che si trovano a dover affrontare cure e degenze lontano da casa. Accadrà anche a Ragusa.

*In Sicilia *il celebre panino viene* molto apprezzato dai clienti. *Infatti* ogni giorno viene gustato da quasi 2.700 persone! *Ma qual è la storia di un prodotto così amato?

Correva l’anno *1968* quando *McDonald’s* introdusse in tutti i suoi ristoranti degli Stati Uniti il prodotto che avrebbe cambiato non solo la storia dell’azienda, ma quella dei consumi globali: il *Big Mac*. Oggi, miliardi di panini dopo, Big Mac compie quindi 50 anni: * cinquant’anni in cui si è trasformato in un’icona in tutto il mondo.*

*Fu l’imprenditore americano di origini italiane Jim Delligatti,* che gestiva un McDonald’s in Pennsylvania, *ad avere l’intuizione di raddoppiare il “semplice” hamburger *creando una combinazione perfetta tra le due fette di carne, il pane ricoperto di sesamo, le cipolle, i cetriolini sottaceto, il formaggio, la lattuga e la salsa speciale. Sette centimetri di puro gusto che vengono ben presto inseriti in tutti i ristoranti McDonald’s degli Stati Uniti al prezzo di 45 centesimi di dollaro.

*Un successo inarrestabile, che oggi vede il Big Mac venduto in oltre 100 Paesi nel mondo e apprezzato ogni anno da più di 20 milioni di italiani.* Il Big Mac diventa un’icona e come tale viene celebrato in un museo in Pennsylvania, ad esso dedicato in occasione del 40° compleanno, dove svetta una statua del Big Mac alta più di 4 metri.

Come capita alle invenzioni che segnano le epoche, il *Big Mac riesce a superare i suoi confini materiali ed entra nell’immaginario collettivo* nelle forme più diverse. A dare il proprio tributo all’iconico panino ci sono *numerosi artisti contemporanei* – dalle sculture di Tom Friedman ai mosaici di Jim Bachor –, il* mondo del cinema*, con l’indimenticabile citazione di Pulp Fiction (*Come lo chiamano il Big Mac a Parigi? – Be’, il Big Mac è il Big Mac! Lo chiamano “Le Big Mac”); *fino alla *letteratura*, tanto che Stephen King dichiara di essere “*l’equivalente letterario del Big Mac*”. E anche gli economisti di Wall Street gli hanno reso omaggio coniando l’espressione “*Big Mac Index*”, in cui il panino – scelto come riferimento per la sua accessibilità universale – si trasforma in uno strumento di comparazione del potere di acquisto nelle varie nazioni del mondo.

*Il Big Mac, quindi, diventa col tempo il simbolo di un’azienda che coniuga il respiro globale e l’anima locale*. Rappresenta infatti al meglio la capacità di McDonald’s di adattarsi ai mercati e alle culture. *In India, ad esempio*, paese dove i bovini sono sacri, *è chiamato Maharaja Mac e contiene carne di pollo o burger di mais*.

*In Italia*, dove c’è una particolare attenzione all’origine e alla tracciabilità delle carni, *è prodotto solo con carni provenienti da allevamenti nazionali* e con un sistema che permette di *risalire in sole tre ore alla stalla*, *alla data e al luogo di macellazione dell’animale*.

Sarà per la provenienza locale, sicura e certificata delle carni, per il gusto unico della sua salsa o per l’idea stessa di mangiare un prodotto iconico, ma anche *nel nostro paese il Big Mac è particolarmente amato*: *ogni anno se ne consumano infatti oltre 20 milioni*, una quantità sufficiente da ricoprire la distanza fra Palermo e Bolzano.

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