IL MONDO PRODUTTIVO ED I SINDACATI CHIEDONO INCONTRO CON LOMBARDO

25 Ott 2010 18:04

Le Organizzazioni di Categoria – ANCE, A.G.C.I., C.A.S.ARTIGIANI., C.I.A., C.N.A., COLDIRETTI , CONFAGRICOLTURA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO, CONFCOOPERATIVE, CONFESERCENTI, CONFINDUSTRIA, LEGA DELLE COOPERATIVE – e le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL della Provincia di Ragusa, hanno inviato una lettera al Presidente della Regione, con la quale: facendo riferimento alla problematica scaturita dall’adozione del Piano Paesistico della Provincia di Ragusa, avvenuta in data 10 Agosto 2010; avendo ritenuto grave il mancato adeguato coinvolgimento del Territorio da parte della Soprintendenza ai BBCC nel processo di elaborazione del suddetto Piano, con particolare riferimento alla definizione delle aree sottoposte a vincoli che rischiano di danneggiare lo sviluppo delle attività economiche della provincia; avendo condiviso, e condividendo tuttora, la necessità di un coinvolgimento delle Parti Sociali e di tutto il Territorio ibleo in un’azione di concertazione democratica dal basso, per proporre le adeguate modifiche al Piano; avendo deliberato, in occasione dell’ultimo incontro tenutosi in Prefettura in data 24 Settembre 2010, di chiedere al Presidente della Regione, a firma congiunta, un incontro specifico con le espressioni sociali e istituzionali del Territorio, durante il quale poter approfondire le problematiche conseguenti a un’adozione non concertata del Piano; non avendo finora ricevuto risposta alla richiesta d’incontro con tutte le Parti Sociali per discutere dei problemi di tutte le imprese e dei lavoratori in esse impiegati; tornano unanimemente a sollecitare il Presidente On. Raffaele Lombardo, affinché conceda al più presto un incontro per favorire un confronto non più rinviabile su questioni di estrema gravità e urgenza, che veda le Parti Sociali e tutto il Territorio Ibleo pienamente coinvolti nella definizione delle scelte per lo sviluppo futuro.

Le suddette organizzazioni, se entro 10 giorni da oggi non avranno ricevuto invito al richiesto incontro, assumeranno ogni ulteriore opportuna iniziativa, anche di pubblica protesta, per manifestare il dissenso e rivendicare l’ascolto dovuto, in una democrazia, nei confronti delle espressioni rappresentative della società e dell’economia iblee. (r.c.)