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IL MONASTERO DI SANTA TERESA A RAGUSA LUOGO DI INTENSITA’ DI PREGHIERA
14 Set 2011 10:49
“Un monastero di clausura in un ambiente come la città è un luogo di una straordinaria intensità di preghiera”. Ha esordito così don Carmelo Mezzasalma, fondatore e superiore della comunità San Leolino di Firenze, nel presentare, ieri pomeriggio, i motivi che ha spinto il monastero di Santa Teresa a organizzare il convegno avente per tema “Cento anni di presenza carmelitana nella città di Ragusa”. Un convegno, tenutosi nella chiesa di Santa Teresa del Gesù, che ha visto la presenza del vescovo di Ragusa, mons. Paolo Urso, del prof. Giuseppe Barone, preside della facoltà di Scienze politiche di Catania e ordinario di Storia contemporanea, di padre Diego Ciccarelli, docente di Paleografia all’Università di Palermo e direttore della biblioteca francescana, della studiosa Tullia Giardina, di padre Gaudenzio Gianninoto, commissario di Sicilia dell’Ordine dei carmelitani. C’erano anche padre Angelo Gatto, superiore dei carmelitani scalzi di Ragusa, e Carmelo Arezzo che, durante i lavori del convegno, ha presentato il volume celebrativo del centenario di fondazione del monastero. “La comunità delle carmelitane scalze – ha ricordato don Mezzasalma – che ha il carisma della preghiera, rappresenta per tutta la città una grande benedizione. La preghiera, infatti, è il fondamento della vita cristiana. E in questo monastero, anche con l’esperienza di vita che ci arriva dalla beata Maria Candida dell’Eucaristia, ha raggiunto il suo livello più elevato”. Anche il vescovo di Ragusa ha chiarito che il “monastero rappresenta un polmone di spiritualità, un luogo che diventa un’oasi di pace, di silenzio, di preghiera, quella realtà ricca che permette a chi opera all’esterno di ricevere tutte quelle forze, quelle energie necessarie per affrontare la vita di tutti i giorni. Cento anni di presenza silenziosa a Ragusa ma certamente efficace”. Padre Ciccarelli, invece, ha offerto una inedita descrizione dell’Ordine carmelitano in Sicilia visto da un’angolazione culturale, chiarendo come insegnavano, cosa scrivevano, come sviluppavano i propri studi anche nell’articolazione delle biblioteche. Si è pure soffermato in breve sulla “Bolla Sabatina” e sullo sviluppo della devozione dello scapolare, una delle più amate e praticate in tutto il mondo cattolico.
Di grande impatto, poi, l’illustrazione storica del prof. Barone che ha fatto riferimento alla realtà ragusana dell’ultimo secolo. “Questo centenario – ha spiegato – pone tre grandi questioni. Una riguarda la storia religiosa e della spiritualità che tra fine Ottocento e primo Novecento è una caratteristica di Ragusa e della società del capoluogo. E’ difficile riscontrare in altre città della provincia un simile afflato religioso che poi peserà nelle vicende successive. Il secondo elemento è che questo rifiorire della religiosità si inquadra in una straordinaria crescita della città, economica, culturale, proprio nei primi anni del Novecento. Non è solo l’agricoltura dell’altopiano ma è anche l’attività mineraria, una crescita delle professioni, delle attività terziarie, la città, insomma, si prepara a diventare il futuro capoluogo di provincia. Infine, il terzo elemento. C’è una questione grande che si chiama famiglia Schininà e che è la protagonista assoluta della spettacolare crescita di Ragusa superiore, dal marchese di Sant’Elia al ramo cadetto dei baroni di San Filippo, a suor Maria Schininà, figura prestigiosissima. E pone un interrogativo agli studiosi che spesso studiano solo Ibla e magari la famiglia Arezzo e non sottolineano la centralità di quest’altra famiglia che è stata la protagonista indiscussa della crescita della parte superiore della città”.
Le celebrazioni, intanto, proseguono anche oggi. Alle 17, nella chiesa del monastero, i Vespri con l’esposizione della reliquia della Beata Maria Candida e la lettura di alcuni brani dei suoi scritti. Alle 18 il raduno di alcune confraternite della diocesi, dei fedeli e della comunità dell’Ordine secolare teresiano di Sicilia. A seguire, la processione dal monastero alla casa madre delle suore del Sacro Cuore di Gesù per una sosta commemorativa, con l’intervento di padre Mario Cascone. Alle 18,30, il rientro della processione in monastero e alle 19, nel largo Beata Maria Candida dell’Eucaristia, si terrà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Paolo Urso.
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