IL MERCATO DI SANTA CROCE DIVERSO DA QUELLO DI VITTORIA

Nascono da parte del consigliere provinciale Salvatore Mandarà, a seguito delle parole del presidente di Sos impresa Riccardo Santamaria, alcune considerazioni: La mafia oltre ad essere d’ostacolo alle imprese, ha dalla sua la capacità di essere, se vogliamo usare una metafora, un parassita, che pervade la società, ne segue l’evoluzione adeguandosi ai tempi e conservando tratti specifici riesce a mantenere  il controllo, a entrare nel cuore dell’economia, differenziandosi in base al territorio. Da alcuni dati, che il consigliere Mandarà, come ci tiene a precisare, ha condiviso, con Sua Eccellenza la Prefetto Francesca Cannizzo, con il comandante della guardia di finanza, con il comandante dei Carabinierii nota come sia difficile per la mafia insinuarsi nel mercato ortofrutticolo di Santa Croce Camerina, strutturato in modo diverso rispetto a quello Vittoriese. A Santa Croce Camerina non può vendere né cassette, ne addobbi per cassette; non ha sbalzi di prezzo, i commissionari non vendono via telefono, vi è sicuramente un sistema che più di altri garantisce sicurezza e tracciabilità nei prodotti.

Allora va tutto bene? No perché. sempre a detta del consigliere, e secondo i dati in suo possesso, se al mercato nessuno dei commissionari ha denunciato o solo parlato di estorsioni subite, alcuni imprenditori  hanno parlato di alcuni loschi personaggi che andando direttamente nelle aziende agricole, chiedono poche centinaia di euro. Chiedono qualcosa per mangiare, per le prime necessità, e se pagano, è solo perché la minaccia, anche se velata, si percepisce forte e chiara. Per quanto riguarda la provincia Regionale di Ragusa, oltre ad avere speso parte dei fondi ex insicem, per il ripianamento dei debiti di aziende che ne hanno fatta richiesta, si accinge a preparare un nuovo bando che coinvolga piccole e medie aziende. La Quinta commissione, che è quella dello sviluppo economico, tra l’altro presieduta dallo stesso Mandarà, in accordo con l’ex assessore Cavallo, ha fatto richiesta al presidente Franco Antoci: la provincia non solo si costituisca parte civile in tutte le cause di mafia, ma garantisca tramite i suoi legali una difesa totale, alle aziende vessate. A santa Croce Camerina, per quanto i dati siano seri, la presenza dello Stato si sente, anche se adesso vanno intensificati i controlli, perché con l’inizio della produzione molte aziende sono a rischio furti.

Intervista raccolta da Pina Cocuzza

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