È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL GRANDE DEPISTAGGIO
14 Dic 2013 17:06
La presentazione del libro di Franco Nicastro e Vincenzo Vasile su “Mauro De Mauro, il grande depistaggio” ha chiuso il trittico degli incontri letterari promossi dalla Provincia di Ragusa in questo mese di dicembre. Presentato dal commissario straordinario Giovanni Scarso, uno dei due autori, Franco Nicastro ha ripercorso con dovizia di particolari e sviscerato le varie piste che aggrovigliano e hanno reso insoluto il ‘caso De Mauro”.
Nella sua introduzione Gianni Molè l’ha definito un ‘delitto perfetto’ perché a distanza di 43 anni rimane un delitto senza colpevoli, un giallo senza mandanti e senza esecutori, un mistero collegato ad altri misteri. L’unico imputato del processo – il boss Totò Riina – è stato assolto, dalla Corte di Assise di Palermo, perché non vi erano prove certe sulle sue responsabilità. Tuttavia, i giudici della Corte di Assise hanno chiesto alla Procura della Repubblica di Palermo di far luce sui depistaggi istituzionali nell’intera vicenda. E il libro di Nicastro snocciola una dietro l’altra le varie piste seguite dagli investigatori. L’autore non ne privilegia alcuna ma propone al lettore elementi interessanti di lettura di questo ‘giallo’.
“Escludiamo subito la droga: era una pista totalmente inventata – rivela Nicastro – per depistare le indagini, come il processo ha dimostrato; un’operazione che mirava a oscurare le verità scomode e inquietanti sulla scomparsa del giornalista. Le altre due piste riguardanti la verità cui sarebbe approdato il giornalista De Mauro sulla morte di Enrico Mattei e l’altra sul golpe Borghese sembrano correre su binari diversi ma in molti punti si incrociano, si sovrappongono e si integrano. Certo, il golpe Borghese prospetta in modo suggestivo la convergenza di progetti eversivi in cui si ritrovavano gruppi neofascisti, servizi segreti, mafia, poteri occulti. Ma il processo non è riuscito, a mio giudizio, a collegare in modo convincente la figura di De Mauro al golpe Borghese. Quindi se si dovesse privilegiarne una pista, Nicastro sceglie quelle di Mattei, il presidente dell’Eni ucciso nel 1962 e sul quale De Mauro stava lavorando per aver ricevuto l’incarico di una consulenza dal regista Francesco Rosi che stava preparando un film.
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