IL FUTURO DEL TURISMO IBLEO: LUNEDI’ IL WORKSHOP DEDICATO ALL’AEROPORTO DI COMISO

Una delle compagnie aree low cost più famose, la Ryanair, non aspetta altro che l’apertura dell’aeroporto di Comiso per poter pianificare voli e tratte. Ma c’è anche il grande interesse da parte della Sac, la società aeroportuale di Catania, che vede l’aeroporto comisano come un ulteriore tassello per una crescita infrastrutturale che sia in grado di far sistema. E anche gli operatori turistici attendono l’apertura della struttura per creare e vendere pacchetti da proporre ai tour operator. Cercando di dare adeguate risposte al territorio, stamani a Ragusa, presso la sala convegni dell’hotel Antica Badia, si sono confrontati gli operatori del settore con i rappresentanti delle istituzioni. L’appuntamento odierno ha aperto la due giorni dedicata al futuro del turismo ibleo con l’organizzazione di Confindustria Turismo, Federalbherghi e Confturismo e con il contributo di Provincia e Comune. L’intensa mattinata è stata dedicata al workshop sull’aeroporto di Comiso con due punti di domanda: quale futuro e quale sviluppo. Malgrado i dati dimostrino un aumento dei flussi, tra l’altro sempre meno mordi e fuggi, ancora quello turistico non può classificarsi come settore preminente, probabilmente perché sconta il grosso gap infrastrutturale. E da questo si riparte verso nuove prospettive, come ha ricordato Rosario Dibennardo, presidente della Soaco, la società di gestione dell’aeroporto di Comiso.

Dopo aver parlato dei problemi amministrativi che non hanno ancora permesso di consegnare ufficialmente l’aerostazione alla Soaco e di procedere alla certificazione dell’aeroporto, Dibennardo ha rimarcato la volontà di rendere prima possibile operativo lo scalo e anche per questo motivo l’organismo sta incrementando i contatti con le compagnia aeree. E l’interesse ad aprire Comiso è comune anche alla Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania il cui vicepresidente Giovanni Gulino ha ribadito la volontà di ridurre i tempi al massimo anche perché Comiso potrebbe diventare un aeroporto intercontinentale attraverso l’allungamento della pista, cosa che è più difficile da fare a Catania dove comunque c’è già un progetto per interrare la ferrovia. Tra gli interventi anche quello dell’assessore comunale alla Città, Gino Calvo, che in rappresentanza del Comune di Ragusa ha ribadito la necessità di far sistema: “Come Amministrazione comunale, su input del sindaco Dipasquale, abbiamo cercato di avviare continui momenti di riflessione col supporto del confronto con le categorie del settore turistico, cercando di avviare un’adeguata programmazione che puntasse alla destagionalizzazione.

Certamente l’aeroporto di Comiso va visto con estremo interesse e la sua apertura, che ci auguriamo possa avvenire presto, deve portarci ad avere, come territorio, un ruolo principale da protagonista. Dobbiamo essere pronti a trattare con tutti gli operatori”. Interessante l’intervento dell’architetto Roberto Floridia, presidente di Confindustria Turismo Ragusa, che ha suggerito di migliorare non solo l’offerta turistica ma anche i servizi ad essa collegati. Floridia ha ipotizzando, ad esempio, la possibilità di migliorare i transfert e di professionalizzare gli operatori dei trasporti, in modo da essere in grado di fornire delle prime informazioni ai turisti. Si attende poi con ansia, ha detto Floridia, l’avvio del Distretto Turistico Ibleo per poter creare un’unica regia. Andrea Corso, vertice nazionale di Assoturismo, leggendo alcuni importanti dati statistici, ha ricordato che i turisti non si preoccupano più di atterrare in un aeroporto per poi noleggiare un’auto o trasferirsi in autobus. Tutto dipende dai collegamenti e dai costi. Ecco perché ha suggerito di pensare a servizi intermodali a supporti dell’aeroporto di Comiso. Alberto Corti di Federviaggi ha sottolineato l’importanza di finalizzare l’aeroporto non solo ai voli low cost ma anche ai charter che permettono di creare flussi turistici significativi in periodi dell’anno che non sono quelli dell’alta stagione. Le opportunità future di un aeroporto naturalmente partono anche dalle volontà delle compagnie aree di atterrare e aprire nuove rotte. In più occasioni una delle più apprezzate compagnie low cost, qual è la Ryanair, ha mostrato il proprio interesse riconfermato stamani da Melisa Corrigan, responsabile commerciale per l’Italia della Ryanair: “Così come abbiamo già fatto per Trapani, siamo pronti anche su Comiso ad atterrare e a immaginare rotte che possano incrociare l’interesse del territorio.

La nostra compagnia non aspetta altro che l’apertura del vostro aeroporto”. Durante l’incontro è intervenuto il sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano, che ha ribadito il totale impegno del Comune casmeneo nell’attivazione di tutte le procedure per poter concludere un iter che, ha detto il primo cittadino, permetta di vedere la struttura aeroportuale come di interesse nazionale e statale e non certo come struttura privata. A concludere i lavori della prima giornata, moderati da Davide Barbagallo, esperto in economia aziendale, è stato il dott. Roberto Rocca, direttore generale per lo sviluppo del turismo presso la presidenza del Consiglio dei Ministri. Rocca ha sottolineato la valenza dell’area iblea nella prospettiva regionale e mediterranea e ha parlato di “Ragusa come una nuova destinazione da scoprire” e per la quale anche il Governo nazionale, sollecitato dalle istituzioni locali, sta cercando di porre la massima attenzione. Domani la seconda giornata con il convegno, alle ore 10 presso la sala convegni del Donnafugata Golf Resort, sul tema “Costruiamo insieme il polo turistico ibleo”. Tra i presenti ci saranno Sebastiano De Luca, presidente di Confindustria Turismo Sicilia, Alessandro Massimo Nucara, vice direttore nazionale di Federalberghi Confuturismo. Concluderanno Roberto Rocca, direttore generale Dipartimento per lo Sviluppo del Turismo e Nico Torrisi, presidente regionale Federalberghi. Modererà Gianni Molè, segretario provinciale Assostampa. La delegazione sarà poi in visita nel pomeriggio presso i campi da golf e in alcune ville gentilizie.

 

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