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Il dramma dei due neonati annegati: un terzo, rianimato, si riprenderà
02 Ago 2025 08:52
I corpi di una bimba di 8 mesi e di un bimbo che di mesi ne aveva 10 sono all’obitorio di Pozzallo. Sono arrivati avvolti in due lenzuola bianche. Doveva essere un viaggio verso una vita migliore, non verso la morte. Sono i piccoli che la nave portarinfuse Port Fukuoka che batte bandiera delle Isole Marshall, ha tentato di salvare. Due barchini, 99 persone complessivamente; una donna con il marito, trasferita in elicottero con un medevac, una evacuazione medica urgente. Tutti i migranti vengono recuperati dall’equipaggio della nave, un “gigante” che in porto a Pozzallo non può entrare. Ieri ha atteso in rada che venisse autorizzato lo sbarco dopo il controllo a bordo, del medico dell’Usmaf Vincenzo Morello, e del suo team: 95 persone superstiti, e due cadaveri.
La spola della motovedetta della Guardia costiera, la Cp 325. I due piccoli, sarebbero stati recuperati in mare, morti annegati, l’equipaggio della nave Port Fukuoka ha cercato di rianimarli. Un terzo bambino ha reagito, ce l’ha fatta. Ha vomitato tutta l’acqua di mare che aveva ingerito, è salvo. Poi il viaggio verso Pozzallo, ormai al sicuro. I due minuscoli corpi senza vita, sono stati portati all’obitorio del cimitero di Pozzallo per l’ispezione cadaverica, le madri disperate chiedono dei loro figli, sono assistite da personale specializzato. Dei 95 migranti sbarcati, due donne in gravidanza, al nono e al sesto mese, e due bimbi molto piccoli con le loro mamme, sono stati trasferiti all’ospedale Baglieri-Maggiore di Modica, indirizzati dopo il secondo controllo medico in banchina operato dall’Asp di Ragusa, con il coordinamento del medico Angelo Gugliotta.
Ma il dramma si vede da tutti i corpi dei sopravvissuti: molte persone ustionate da idrocarburi nelle parti inferiori dei loro corpi, gastropatie, mal di mare, traumi e tanta scabbia. C’è anche un bambino cieco, probabilmente dalla nascita. L’hot spot diventa rifugio, era da anni che a Pozzallo non si vedeva una condizione così drammatica in corso di sbarco.
Foto: repertorio
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