Il disperato appello delle famiglie per evitare la chiusura dell’Istituto “Santina Giunta” di Pozzallo

Pozzallo non si dà pace. Sta tentando tutte le strade per fermare il progetto di chiusura dell’Istituto “Santina Giunta” che dovrebbe fermare un percorso formativo che quest’anno arriva alla tappa dei cento anni. Una tappa che rischia di diventare capolinea. In occasione della festa di San Giovanni Bosco il vescovo di Noto, mons. Salvatore Rumeo ha incontrato l’ispettrice generale delle Suore Maria SS. Ausiliatrice presente all’evento. E’ stato uno dei tentativi di fare ritornare sui suoi passi l’Ispettoria generale sulla decisione di chiudere l’Istituto e ritirare le cinque suore che lì operano per destinarle ad altre sedi. “Non ho partecipato all’incontro per lasciare che la questione venisse affrontata fra il Vescovo e l’Ispettrice generale – afferma il sindaco Roberto Ammatuna – la città reclama la presenza delle religiose salesiane che, negli anni, oltre a formare centinaia di bambini e ragazzini hanno dato una grande mano di aiuto nel campo dell’immigrazione e dell’integrazione. Come ente locale assumiamo l’impegno che l’attività didattica, formativa e ricreativa per bambini, ragazzi e giovani continuerà, non si fermerà con la chiusura dell’Istituto ‘Santina Giunta’, anzi proseguirà a garanzia della crescita di coloro che saranno il nostro futuro”.

L’appello accorato delle famiglie pozzallesi.

Durante i festeggiamenti di San Giovanni Bosco, dei giorni scorsi, si sono rivolte al vescovo Rumeo per accompagnarle in questa “rivendicazione” che coincide con un momento storico per la struttura e per le famiglie. La chiusura dell’Istituto “Santina Giunta” adiacente la chiesa Madonna del Rosario due mesi prima che si celebrasse il centenario della presenza delle suore salesiane a Pozzallo. “Siamo mamme, siamo figli, siamo nipoti di chi prima di noi ha amorevolmente e con dedizione custodito il nome delle ‘Figlie di Maria Ausiliatrice’ – è stato scritto nella lettera letta la vescovo Rumeo – ricordiamo e testimoniamo il dolore di un padre che, dopo la morte prematura della figlia, si è trasformato in un grande ed immenso atto di generosità e di speranza per intere generazioni per quasi cento anni.  Grazie alla donazione della famiglia della piccola Santina Giunta intere generazioni hanno avuto un porto sicuro, un luogo di crescita e di formazione sempre sotto il manto di Maria Ausiliatrice e come Maestro San Giovanni Bosco che ci ha insegnato ad amare e donare. Non saremo noi a cambiare la storia, siamo però noi, e chi prima di noi, ad aver fatto la storia”.

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