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Il Covid, la nuova Aids. Il marchio d’infamia per chi ha la sfortuna di essere contagiato. O solo sospettato
13 Ago 2020 14:49
Sta diventando una questione decisamente etica. Perchè la caccia all’untore, in questa nuova fase di emergenza, sembra essersi riperta.
E’ successo al gruppo Inventa di Modica, vittima di fake news che giravano in una chat di whatsapp, tanto che è dovuta intervenire sulla vicenda anche la ConfCommercio provinciale, spiegando che l’azienda è stata seriamente danneggiata da gruppi incontrollati che nascono nella nota chat.
E’ successo anche all’ex sindaco di Modica, Piero Torchi, che ha denunciato pubblicamente su facebook le fake news sulla presunta positività di un suo congiunto, che mai è stato contagiato. Tutto ovviamente, frutto di fantasie, di pettegolezzi e di quello che, come si direbbe in lingua siciliana, è “malucchiffari”.
Basta semplicemente essere sospettato di essere positivo per essere già marchiato. Vi ricordate il caso del macellaio di Ragusa? Anche in quel caso, sospetti, chat e messaggi incontrollati e in quel caso è dovuto intervenire il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, per ristabilire la verità.
Ed è dovuto intervenire anche questa volta, parlando dei casi dei giovani ragusani rientrati da Malta.
Su facebook, infatti, il sindaco di Ragusa ha dovuto spiegare come la vicenda dei giovani ragusani stia diventando una caccia all’untore senza riserve.
“Cinque ragazzi ragusani rientrati da Malta venerdì scorso sono risultati positivi al covid. Stanno bene e sono tutti asintomatici. Hanno scoperto la loro positività grazie alla lungimiranza e all’istinto di una madre che ha comunque fatto eseguire il tampone al figlio.
Una vicenda che ancora una volta dimostra quanto subdolo possa essere questo nemico, purtroppo non l’unico da cui doversi difendere: anche cattiveria e ignoranza possono far altrettanto male.
Mentre procedono infatti le indagini epidemiologiche per risalire a coloro che sono stati in stretto contatto con questi ragazzi (molti già posti in isolamento domiciliare), una lista con i nominativi dei possibili contagiati sta girando nelle chat assieme a false dichiarazioni e voci infondate, fomentando paure insensate. Degli imbecilli hanno persino rivolto minacce e offese ai malcapitati giovani contagiati.
Augurando ai ragazzi una pronta guarigione e invitando ancora una volta tutti al rispetto delle prescrizioni sanitarie, la sola vera difesa a disposizione di ciascuno per proteggere se stesso e gli altri, voglio ribadire che non è con la scellerata caccia all’untore o alimentando il panico che le cose miglioreranno.
Non perdiamo la testa, non aggiungiamo male al male”.
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