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Il Consiglio comunale di Vittoria “spegne” la voce delle donne: stop alla nuova Consulta
31 Mag 2025 08:47
Vittoria non avrà la Consulta Pari Opportunità. La proposta, presentata al Consiglio comunale dall’assessore Francesca Corbino, è stata respinta dal Consiglio comunale.
La maggioranza che dovrebbe sostenere il sindaco Aiello si è spaccata. I consiglieri di minoranza si sono astenuti, lo stesso hanno fatto i consiglieri comunali della Democrazia Cristiana, che teoricamente dovrebbero essere parte integrante della maggioranza ma che, di volta in volta, fanno sentire il peso dei numeri e invitano il Comune a tenerne conto. Accade sempre così quando le maggioranze sono a geometrie variabili e quando le alleanze e le coalizioni sono frutto di più apporti, come accade a Vittoria. Di più: molti consiglieri comunali hanno cambiato collocazione politica; c’è anche chi, nell’arco di tre anni e mezzo, ha già cambiato quattro gruppi politici.
Per approvare il regolamento e modificare gli organismi serve la maggioranza assoluta, che a Vittoria è di 13 consiglieri su 24. Numeri che ieri sera non c’erano, a causa di alcune assenze. Ma anche le assenze, specie tra i banchi della maggioranza, non sono una novità.
La Consulta femminile esiste a Vittoria dal 1997
L’assessore Corbino aveva proposto di modificare la Consulta femminile, che a Vittoria esiste dal 1997 e che – a detta della stessa Corbino – ha svolto bene il suo lavoro. La prima presidente fu Dora Guarino, poi Annamaria Zagara e infine, per lungo tempo, è stata in carica Rosa Perupato, prorogata fino a oggi prima dall’amministrazione di centrodestra, poi dalla gestione commissariale. Ma Corbino ha proposto di sostituire la Consulta femminile con la Consulta Pari Opportunità. Non c’è riuscita.
Dai banchi dell’opposizione, Valeria Zorzi, consigliera di Fratelli d’Italia e assessore in carica dal 2016 al 2018, ha respinto la proposta.
“Mi chiedo perché modificare il regolamento della Consulta femminile, che abbiamo approvato noi nel 2018 e che, a detta della stessa assessora, ha funzionato bene. Perché modificarlo?”
Zorzi ha contestato anche il fatto che della Consulta facesse parte anche il sindaco.
“Non ne vedo la necessità. È prevista la presenza dell’assessore alle Pari Opportunità, come avviene per la maggior parte delle Consulte anche in altri comuni.”
Zorzi ha presentato un emendamento che è stato approvato. Al voto finale, però, i consiglieri di Fratelli d’Italia si sono astenuti. Non sarebbero stati determinanti, ma si sono astenuti anche i consiglieri della DC e il regolamento della nuova Consulta ha raccolto solo 5 voti favorevoli. Troppo pochi. Accade anche questo in un Consiglio comunale dalle “maggioranze variabili”.
Era già accaduto in altri momenti topici della consiliatura, quando era stata presentata anche la mozione di sfiducia. Ma la mozione non passò e l’amministrazione attuale si era rafforzata. Ora vive un altro momento di incertezza. E sono in molti a chiedersi cosa accadrà nei prossimi mesi, e soprattutto nei prossimi due anni che separano dalla scadenza della consiliatura.
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